Nei libri e nei film, è un argomento che è stato spesso trattato: robot senzienti, che intrecceranno in futuro rapporti di sesso o d'amore con gli esseri umani. È quello che trapela dalle opere di Stacy Leigh, che fotografa bambole immaginando questo futuro.
Le bambole di Leigh sono diventate celebri sui social network. Non si tratta soltanto di opere d'arte suggestive, ma presentano alla base una filosofia relativa a un futuro distopico, alienante, in cui i rapporti tra esseri umani e robot rappresentano la normalità. Tutto è partito da una serie della HBO, come riporta l'Huffington Post, "Real Sex", in cui degli uomini hanno delle storie di sesso o d'amore con delle bambole. E così è partito il progetto fotografico di Leigh che prende il nome di "Average Americans (Who Just Happen To Be Sex/Love Dolls)" ossia "Americani medi (cui è appena capitato di fare sesso/amare le bambole)".
L'artista fa riferimento all'alienazione prodotta dal convivere con tanta tecnologia, cosa spesso lamentata da molti. «Con i social network - dice Leigh - gli smartphone, la crescente anonimia di Internet, c'è un aspetto della società che è la solitudine. Alcune tecnologie diventano surrogati nelle relazioni. Ho realizzato la possibilità che un giorno gli umani artificiali saranno integrati nella società».
La preoccupazione per l'alienazione prodotta dalla tecnologia è frequente in questi anni.
Ma alienazione e incomunicabilità non sono certo nuove, basti pensare che già John Osborne negli anni '50, all'interno del dramma "Ricorda con rabbia", descriveva questi fenomeni: ma al posto della tecnologia c'era un giornale a creare un muro di egoismo e incomunicabilità.
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