C'era una volta... il Texas. Il Far West di Paulette Jiles

Tradotto "Notizie dal mondo", il romanzo western da cui è stato tratto l'atteso film con Tom Hanks

C'era una volta... il Texas. Il Far West di Paulette Jiles

Il capitano Kidd, Jefferson Kyle Kidd, è uno di quegli uomini che si amano subito. Potrebbe avere il volto di Clint Eastwood ma, siccome ha settantuno anni, ha quello (un po' invecchiato) di Tom Hanks. Un bueno. Un cowboy dal cuore d'oro e dalla corazza dura, che ha attraversato tre guerre, l'ultima delle quali ha lasciato il suo mondo in frantumi.

Il capitano Kidd è un figlio della Georgia, nato nel 1798, che è diventato texano per amore: un uomo del Sud, quello sconfitto nella Guerra civile. Erano cinque anni fa.

Nell'inverno del 1870, il capitano Kidd è un vagabondo di mestiere. Da quando la sua adorata Maria Luisa, rampolla della nobiltà spagnola di San Antonio, è morta, la sua tipografia ha chiuso e le due figlie si sono trasferite in Georgia coi rispettivi mariti, Kidd gira per le cittadine del Nord del Texas e legge i giornali al pubblico: dieci centesimi a persona per ascoltare dalla sua voce pacata e saggia le «News of the World», le Notizie dal mondo, come un famoso quotidiano inglese e come si intitola il romanzo di cui è protagonista (Neri Pozza, pagg. 204, euro 18), scritto da Paulette Jiles, una texana d'adozione come lui (è nata in Missouri nel 1943, ma vive da anni in un ranch vicino a San Antonio).

Una figura come il capitano non poteva non far innamorare qualcuno a Hollywood, e infatti il regista Paul Greengrass lo ha portato al cinema, convincendo Tom Hanks a indossare il cappello da cowboy e a montare a cavallo, in un film già uscito in Usa e atteso da noi in febbraio. Un western a regola d'arte: il fatto che Paulette Jiles sia una elegante signora di quasi 78 anni non deve far credere che lesini dettagli sulle armi o sulle montature dei cavalli, e poi combattimenti, minacce, violenze, una sparatoria leggendaria e particolari da brivido sulle guerre indiane, di cui il Texas viveva gli ultimi strascichi. È in una di queste scorribande delle tribù dei nativi che la piccola Johanna, figlia di una coppia tedesca che vive a Castroville, non lontano da San Antonio, viene rapita. Ha sei anni e la sua famiglia viene massacrata: padre, madre e sorellina. Nel teschio del padre, svuotato della materia grigia, infilano dell'erba. Johanna scompare per quattro anni, ma i suoi zii non si arrendono, e pagano un agente perché vada a recuperarla, nelle terre dei Kiowa.

Johanna viene scambiata per qualche coperta e delle stoviglie dal capotribù, mentre la madre adottiva, Tre Macchie, grida disperata. La bambina ha dieci anni, gli occhi azzurrissimi, i capelli biondi ed è, in tutto e per tutto, una Kiowa. Si chiama Cicala e non ricorda una parola di inglese, o di tedesco. Nessuno se la sente di riportarla a casa da Wichita Falls a Castroville: primo, perché la strada che si snoda lungo il Red River pronto ad allagare la terra con le sue acque gonfie e sporche è un'incognita, infestata da fuorilegge, bande che scendono dalle colline per fare razzie, criminali per i quali qualsiasi causa è buona; secondo, perché la bambina è imprevedibile, recalcitrante, forse pericolosa anche lei, tanto quanto i Kiowa da cui vorrebbe tornare. Chi si accollerebbe una responsabilità del genere, portare in giro una ragazzina pronta a fuggire o a farti lo scalpo o entrambe le cose in un luogo senza legge?

«Regnava l'anarchia nel Texas del 1870, e ogni uomo faceva ciò che dal suo punto di vista riteneva giusto». Il capitano Kidd ritiene giusto proteggere una bambina indifesa, rapita dalla sua famiglia, passata per chissà quali traumi, riaccolta in una famiglia completamente diversa e poi strappata anche a quella, e riportata in un mondo che non comprende più. E allora compra un carro e parte, il vestito buono e gli occhiali dalla montatura dorata per leggere i giornali chiusi nel bagaglio, la bambina nascosta da un grosso poncho e una nuova pistola calibro 20, perché non si sa mai. «Le bande di giovani razziatori avevano le loro leggi e il loro universo, in cui le finezze delle civili regole di guerra non avevano importanza, e un vecchio e una ragazzina costituivano comunque un buon bottino, perché nelle guerre indiane non esistevano i civili». E, nonostante tutto, la fame, la sporcizia, la pioggia incessante, il fiume minaccioso, gli incontri a rischio (c'è chi vuole rapire la bambina, chi vuole ucciderli, chi vuole soldi...), in ogni cittadina lungo il Red River il capitano compra i giornali e incanta il suo pubblico, raccontando di mondi lontani, offrendo non solo informazioni ma quella possibilità di viaggiare e di sognare che la scrittura regala a tutti. Sono gli anni del telegrafo e dei Cincinnati Red Stockings, del ponte di Brooklyn e delle locomotive, delle esplorazioni di Sir Franklin e degli avvistamenti dell'Olandese volante.

Sono anche gli anni dei rapimenti dei bambini da parte di Comanche e Kiowa, delle bande che dominano territori abbandonati dal governo. «E davanti a quei racconti, almeno per breve tempo, il Texas taceva e si sporgeva in avanti per ascoltare».

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