Charlotte Gray, la vera storia della donna che intervistò Hitler

Sebbene sia tratto da un romanzo, Charlotte Gray è un film che esalta il coraggio di donne vere che, nella Francia occupata, trovarono il modo di tenere testa persino a Hitler

Charlotte Gray, la vera storia della donna che intervistò Hitler

Charlotte Gray è il film con Cate Blanchett che andrà in onda questa sera alle 20.59. La pellicola è tratta dal romanzo La guerra di Charlotte Gray di Sebastian Faulks, uscito nel 1999. Tuttavia la storia alla base di Charlotte Gray si basa su delle vicende realmente accadute, che riguardano soprattutto Nancy "White Mouse" Wake che, secondo il sito dell'Internet Movie Data Base aiutò centinaia di persone a fuggire dalla Francia occupata dai nazisti.

Charlotte Gray, la trama

Diretto da Gillian Anderson, Charlotte Gray prende il via nel 1942, quando i venti della Seconda guerra mondiale stanno rischiando di cambiare per sempre il volto dell'Europa e dell'umanità stessa. In particolar modo il film orienta la propria lente di ingrandimento sulla Francia e, più nello specifico, sul regime installato nell'occupata Vichy. È qui che Charlotte (Cate Blanchett), una ragazza scozzese, scopre di poter ricoprire un ruolo nella guerra lavorando sotto copertura per il governo britannico. Dopo essere atterrata - a seguito di un lancio con il paracadute - nel sud della Francia Charlotte comincerà a fare da tramite con i membri della resistenza francese. Allo stesso tempo, però, la donna sta cercando di rintracciare Peter, un giovane aviatore inglese, dato per disperso. La guerra, tuttavia, cambierà il modo della donna di rapportarsi alla vita e al concetto stesso di speranza.

La vera Charlotte Gray

Secondo Coming Soon, Sebastian Faulks avrebbe sempre negato di aver costruito l'eroina del suo romanzo partendo da personaggi realmente esistiti. Tuttavia, stando a quanto riportato dal sito dell'Internet Movie Data Base, le ispirazioni dello scrittore sono talmente palesi da risultare impossibile non cogliere le somiglianze tra Charlotte Gray e Nancy Wake. Quest'ultima era una donna nata in Nuova Zelanda e cresciuta in Australia che lavorò come giornalista in Europa. Nel 1933, sempre secondo IMDB, firmò un'intervista a Adolf Hitler a Vienna, poco prima che l'ambizione del futuro fuhrer divampasse nel continente, in una delle pagine più nere del Novecento. Quando, nel 1940, la Francia cadde sotto l'occupazione nazista, Nancy Wake divenne un corriere per la Resistenza francese, lavorando anche a missioni spionistiche e di sabotaggio.

Proprio come la Charlotte Gray del titolo, anche la signora Wake lavorò per la British Special Operations Executive, aiutando numerosi alleati a trovare la propria salvezza lontano dalla Francia occupata. E, proprio come la protagonista interpretata da Cate Blanchett, anche Nancy Wake venne fatta paracadutare in Francia. Era l'aprile del 1944 e la donna aveva lo scopo di consegnare delle armi ai combattenti della resistenza francese. Il suo lavoro fu talmente eccelso che il suo nome figurò nella lista dei criminali ricercati dalla polizia nazista, la Gestapo. La sua continua lotta per la libertà e la giustizia, tuttavia, le costò caro. Dopo la liberazione della Francia la donna scoprì che il marito era stato torturato e ucciso dalla Gestapo per essersi rifiutato di consegnare la moglie alla polizia tedesca. Julia Gillard, Primo Ministro australiano disse, secondo IMDB: "La signora Wake è stata una persona davvero notevole, il cui altruismo e tenacia non saranno mai dimenticati".

Sebbene il modello più vicino a Charlotte Gray sia proprio Nancy Wake, secondo Coming Soon sono altre due le donne della Special Operations Executive che avrebbero potuto essere d'ispirazione per Faulks nella creazione della sua protagonista. La prima è Violette Szabo, che tuttavia morì a soli 23 anni, durante la sua seconda missione: arrestata e torturata non rivelò mai i suoi segreti e venne uccisa nel lager di Ravensbruck.

L'altra donna è Pearl Witherington, che si paracadutò in Francia nel gennaio del 1943 e venne messa a capo di una rete dell'organizzazione segreta di cui faceva parte. Sabotò ferrovie e linee telefoniche, rendendo difficili le comunicazioni del nemico e arrivò a guidare circa 2000 combattenti partigiani.

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