L'anno è stato orribile. Ma si sta cercando di ripartire e, in questo senso, dà sicurezza la tradizionale pubblicazione della cosiddetta «Power List» con i 50 nomi del cinema italiano di quest'anno realizzata dal mensile Ciak diretto da Flavio Natalia che ha espresso la valutazione dei 25 registi, attori e autori protagonisti del nostro cinema, in collaborazione con il quindicinale Box Office, guidato da Paolo Sinopoli, che si è occupato della classifica dei 25 cosiddetti professionals.
In cima alla top five dei talent troviamo Pierfrancesco Favino che, dopo il David di Donatello per Il traditore di Marco Bellocchio, ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia per Padrenostro di Claudio Noce. Al secondo posto, Ferzan Ozpetek che, dopo il successo di La dea fortuna, ha da poco concluso le riprese della serie Disney in otto puntate Le fate ignoranti. Segue, in crescita, Paola Cortellesi che, dopo il personaggio di Petra per Sky, è ora in più di 900 schermi nel popolarissimo Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia di morto del marito Riccardo Milani (quattordicesimo in classifica). Al quarto posto Elio Germano, premiato al festival di Berlino per Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, che sarà tra pochissimi giorni in concorso a Venezia nell'atteso nuovo film dei fratelli D'Innocenzo, America Latina. Sempre a Venezia ci sarà Alessandro Gassmann, che chiude la top 5, con il nuovo film da regista Il silenzio grande, in cui si ritaglia un cameo.
I primi tre posti della classifica dei manager sono occupati dalle figure apicali del cinema di Stato. Al primo posto il ministro della Cultura Dario Franceschini che ha sostenuto tutta l'industria cinematografica, seguito da Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema che nell'ultimo biennio ha contribuito a produrre ben 135 film. Al terzo posto Nicola Maccanico, diventato da poco amministratore delegato di Istituto Luce Cinecittà, chiamato strategicamente a rilanciare, e forse è l'ultima chance, gli storici studios.
Il suo posto nella casa di produzione e distribuzione Vision è stato preso da Massimiliano Orfei, quarto in classifica, mentre a chiudere la top 5 c'è una donna, Barbara Salabè, presidente di Warner Bros. Italy, la major che crede e investe maggiormente nel cinema italiano.
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