Cosa lega tutti i discorsi alla nazione della regina Elisabetta?

Tutti i discorsi che la regina Elisabetta ha rivolto alla nazione hanno in comune una parola che lega i sudditi alla Corona e alla loro patria, ma nell’ultimo messaggio in piena crisi Sua Maestà ha inserito un concetto più moderno che, secondo gli esperti, potrebbe averle suggerito il principe Carlo

Cosa lega tutti i discorsi alla nazione della regina Elisabetta?

Il messaggio alla nazione della regina Elisabetta, lo scorso 5 aprile, sta facendo versare i proverbiali fiumi d’inchiostro e gli esperti continuano ad analizzarlo. È probabile che questo discorso venga studiato anche in futuro, tra molti anni, insieme ad altri eventi politici, sociali, religiosi, economici, scientifici che stanno componendo la storia di questo periodo nefasto e che rimarranno nella memoria collettiva. Durante il suo lungo regno, arrivato quest’anno a toccare la soglia dei 68 anni, la regina Elisabetta si è rivolta al popolo inglese solo altre quattro volte. La prima nel febbraio 1991 in piena Guerra del Golfo, la seconda alla morte di Lady Diana nel settembre 1997, la terza dopo la dipartita della Regina Madre nell’aprile 2002 e la quarta durante il Giubileo di Diamante del 2012.

Fatta eccezione per il 2012, le parole regali purtroppo hanno segnato degli eventi tragici. Tutti i messaggi di Sua Maestà, però, hanno sottolineato avvenimenti di portata storica e di risonanza mondiale. A proposito del discorso del 5 aprile 2020 sono stati svelati molti retroscena, dalla modalità di preparazione del testo, alla scelta del colore dell’abito della sovrana, dal particolare della spilla di turchese fino all’analisi delle parole e perfino dell’ambiente che circonda Elisabetta II nel video diffuso a reti unificate e sui social network. Secondo l’esperta di linguaggio del corpo Alison Ward esiste un legame tra tutti i discorsi alla nazione della regina. Una parola, o meglio, un concetto che avvicina i sudditi alla Corona e alla Gran Bretagna.

Al magazine Express la Ward ha spiegato: “Una volta ancora la regina si è fatta avanti e ha parlato alla nazione che ha bisogno di conforto, rassicurazione e di una guida. Come per tutti i precedenti discorsi che la regina ha fatto, questo indica un momento cruciale del Regno Unito e del mondo” poi ha aggiunto: “Ancora una volta la sua nazione ha bisogno di lei, della sua regina, affinché offra parole di consolazione. La regina sa che il suo Paese è vulnerabile, ed è entrata nel suo ruolo di Capo di Stato”. Alison Ward ha poi chiarito: “Questo cambiamento nella Storia e il suo discorso verranno ricordati per il calore, la connessione e la calma rassicurante che ‘ci incontreremo di nuovo’ e la vita tornerà a essere normale. Il filo che si dipana attraverso questo discorso è ‘l’unità’ di una nazione…Questo ispirerà non solo noi, ma anche il mondo”.

L’esperta sottolinea come le parole Regno Unito non siano solo il nome di un Paese, ma una realtà che dovrebbe concretizzarsi soprattutto in questo momento. L’unità di un popolo che condivide la stessa Storia e la stessa cultura e, in senso più ampio, l’unità e la vicinanza di tutti i popoli in una situazione drammatica che coinvolge l’intero pianeta. Un concetto che può apparire retorico, ma a dire il vero stiamo sperimentando una seria frammentazione politica tra le nazioni che fa davvero riflettere (o almeno dovrebbe) su cosa siano davvero e su come si siano evoluti nel tempo le idee e le realtà di comunità, Paese, Europa e mondo nella sua interezza.

La Ward ha proseguito: “Molti guarderanno i leader e li paragoneranno a questa saggia, carismatica, calma e anziana leader…”. Secondo l’esperta, insomma, vi sarebbero personaggi politici di alto livello più preoccupati da interessi egoistici che perderanno la sfida con la pacatezza e l’empatia della regina Elisabetta. Alison Ward fa notare anche un altro dettaglio del discorso di Sua Maestà, cioè l’uso del termine “meditazione”. Infatti la regina Elisabetta ha detto: “…L’autoisolamento…rappresenta un’opportunità per rallentare, mettere in pausa e riflettere, nella preghiera o nella meditazione”. Una parola che la sovrana non ha mai usato in occasioni simili e che la rende una donna sempre al passo con i tempi.

L’esperta ha sottolineato: “Il discorso è più moderno, la regina usa il termine ‘meditazione’ che ora è molto più popolare e insegna alle persone a calmarsi, a non farsi prendere dal panico, a essere nel momento presente. La regina…sta incoraggiando le persone a fermarsi, a ‘rallentare e fare una pausa’. Infine Alison Ward si chiede se sia stato il principe Carlo, da anni interessato alla pratica della meditazione, a suggerire questa parola chiave alla madre. Del resto l’erede al trono appoggia da sempre iniziative per uno stile di vita più sano e per la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.

Un consiglio di Carlo non è da escludere, tuttavia non è da sottovalutare nemmeno la possibilità che sia stata la regina Elisabetta, donna moderna e dallo spirito vivace, a scrivere la parola “meditazione” di suo pugno. Un nuovo contributo a un ulteriore cambiamento della monarchia che passa attraverso le parole.

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