La democrazia liberale? Un miracolo a rischio

«Per quale concatenamento di circostanze è avvenuto che proprio sul suolo occidentale, e qui soltanto, la civiltà si è espressa con manifestazioni, le quali si sono inserite in uno svolgimento, che ha valore e significato universale»? La celebre domanda di Max Weber può essere senz'altro posta quale incipit al libro di Jonah Goldberg, Miracolo e Suicidio dell'Occidente. Come la rinascita di tribalismo, populismo, nazionalismo e politica dell'identità sta distruggendo la democrazia liberale, pubblicato ora da Liberilibri (pagg. 420, euro 24) in collaborazione con l'Istituto Bruno Leoni.

Per Goldberg il miracolo e il suicidio dell'Occidente sono rappresentati, rispettivamente, dall'affermazione del capitalismo e della democrazia liberale e dall'insorgenza del populismo e del nazionalismo. I primi - il capitalismo e la democrazia liberale - costituiscono il miracolo perché esprimono il punto più avanzato dell'incivilimento umano, i secondi - il populismo e il nazionalismo - costituiscono il suicidio perché tendono a minare la vita stessa dell'Occidente, regredendo verso il tribalismo. Il capitalismo e la democrazia liberale, che stanno al centro della civiltà occidentale, sono infatti, a giudizio di Goldberg, l'espressione più alta dello sforzo umano volto a reprimere la propria natura ferina. In questo senso si può dire che essi sono innaturali: «Il capitalismo è innaturale. La democrazia è innaturale. I diritti umani sono innaturali». Di qui una sorta di contrapposizione tra natura e cultura, dove l'Occidente si configura come una creazione artificiale, poiché la società capitalistica e la democrazia liberale, generati dall'illuminismo, sono un frutto molto recente della storia umana.

Ne consegue che essi devono essere visti come una scelta cosciente a favore del modello più universale di libertà e di convivenza politica, civile e religiosa, che abbiamo finora storicamente conosciuto, dato che ogni individuo può trovare uno spazio più o meno adeguato per dar libero corso alle proprie finalità e aspirazioni.

Si tratta, per Goldberg, di un fenomeno che ha prodotto un'oggettiva sintesi di libertà e di benessere, di laicità e di ricchezza, la quale non ha riscontri con tutto il passato della storia umana.

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