Più che un'auto usata la Bluesmobile dei fratelli Blues era l'aereo più pazzo del mondo, capace di acrobazie impossibili come superare con un balzo un ponte mobile alzato se non addirittura volare per qualche tratto ed esibirsi in salti mortali all'indietro come un campione di ginnastica. In sintonia perfetta con l'helzapoppin della trama.
La Bluesmobile di John Belushi e Dan Aykroyd faceva parte di una partita di macchine della polizia usate, acquistate dalla produzione per sostituire in realtà delle Cadillac: aveva «motore truccato, sospensioni rinforzate, paraurti antistrappo, gomme antiscoppio e cristalli antiproiettile. E non c'è neanche bisogno dell'antifurto».
Il colore era lo stesso della polizia della California, nonostante il film fosse girato in Illinois, perchè la produzione aveva acquistato lo stock vicino a Los Angeles. Aykroid che sbatte la portiera e la macchina che va in pezzi è un cult del cinema, ma quallo fu il destino di quasi tutte le Dodge Monaco berlina 1974 del film: ne vennero distrutte 13, una sopravvissuta, forse perchè mai usata in «The Blus Brothers», appartiene al cognato di Dan Aykroyd, altre due Bluesmobile sono ospiti degli Universal Studios di Los Angeles.
Fortunate in ogni caso visto che l'inseguimento cult sotto alla sopraelevata di Chicago è costato il numero più alto di macchine distrutte della storia del cinema, più di 150, record battuto solo dal suo sequel. Il pezzo più ambito dai collezionista però è la targa BDR 529, inventata da Aykroyd. Dopo la fuga massacrante dal concerto musicale, 106 miglia fino a Chicago, braccata dalla polizia e dai Neo-Nazi, la Bluesmobile implode subito dopo l'arrivo al Richard J.
Daley Center, ma entra per sempre nel cuore degli appassionati di cinema e di auto. Per il seguito, datato 1998, fu ingaggiata un'altra ex auto della polizia, una Ford LTD Crown Victoria del 1990. Considerata una copia riuscita male della Dodge Monaco è uscita dall'immaginario prima ancora di entrare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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