Se il 2021 è stato l’anno delle pandemie in serie, e l’esempio di Anna è stato molto palese, il 2022 può essere soprannominato come l’anno delle grandi truffe in tv. E dopo il successo di Inventing Anna, la serie politicamente scorretta di Shonda Rhimes che è disponibile su Netflix, si aggiunge anche The Dropout che arriva in Italia su Disney+ dal 20 aprile. Una serie con un cast di richiamo, in cui spunta la celebre Amanda Sayfried vista anche in Mamma Mia!, e che romanza un drammatico fatto di cronaca giudiziaria, ispirato a sua volta a un podcast della giornalista Rebecca Jarvis, prodotto da ABC news. 8 gli episodi previsti (che noi abbiamo visto in anteprima) mettono in scena un ritratto umano di una giovane donna accecata dal potere dei soldi e della fama.
In onda negli States dal 3 marzo sulla piattaforma streaming di Hulu, arriva in Italia in esclusiva su Disney+ tanto da arricchire ancora di più il catalogo del colosso della tv fruita in streaming. Di sicuro, è una serie di spessore e che affronta temi forti con un linguaggio schietto e (fin troppo) sincero, eppure lo show che è stato creato da Elizabeth Meriwether non buca lo schermo tanto da mostrare al pubblico una storia semplice che stenta a calibrare, mostrando solo verso la fine le sue vere intenzioni.
Una tecnologia rivoluzionaria che non ha mai visto la luce, la trama di Dropout
Elizabeth è ancora una ragazzina quando sogna di diventare una donna ricca e influente. Determinata a raggiungere i suoi obbiettivi, al compimento dei 18 anni e una volta terminati gli studi liceali, si concede un viaggio in Oriente e qui resta fatalmente attratta da Sunny Balwani (Naveen Andrews), un uomo più grande di lei che convince Elizabeth a non arrendersi di fronte le avversità. È al secondo anno di college che arriva a sfiorare i suoi obbiettivi. Infatti, l’ambiziosa ragazza porta a compimento un progetto che potrebbe rivoluzionare la scienza medica.
Diventa il CEO di Theranos, una fiorente società, e cerca di trovare investitori per il suo sistema sanitario di prelievo del sangue, che può permettere attraverso una sola goccia di sangue la diagnosi di malattie ematiche. Ovviamente nessuno crede nel successo di Elizabeth, anche perché il suo progetto è complicato, costoso e imperfetto. Eppure, grazie al suo carisma e alla sua intraprendenza, la donna trova chi riesce a finanziare il progetto, diventando ricca e di potere. Il sistema di ricerca messo a punto da Elizabeth e dal suo team non porta i risultati sperati e, pian piano, il suo castello di carta crolla miseramente. L’imprenditrice che ha truffato per milioni di dollari finisce poi in tribunale.
Storia di una donna che non vuole arrendersi di fronte avversità
Un po’ documentario, un po’ soap-opera, un po’ dramma familiare. La storia vera di Elizabeth Holmes rivive in una serie tv che miscela i fatti realmente accaduti alle vicende di una donna forte e ambiziosa, che non ha intenzione di rinunciare a nulla pur di raggiungere i suoi obbiettivi. Amanda Seyfried incarna alla perfezione una donna di talento e molto intelligente, cresciuta in un ambiente in cui i soldi contano più della vita stessa e che rappresentano l’unica merce di scambio. È cresciuta con il mito di Steve Jobs e con il mantra di "Siate affamati, Siate folli", ed è cresciuta con la determinatezza di essere una donna costretta a relazionarsi in un mondo in cui vige – ancora – il potere dell’uomo.
Belle le intenzioni inziali, come è convincente tutto il ritratto della società di inizio anni 2000 che insegue il progresso e che cerca di stare al passo di un mondo che corre troppo veloce. Eppure, The Dropout è una serie fredda, asettica, che non trasmette emozioni, che non prende le difese di nessuno. Compie solo il suo dovere di raccontare cosa ha spinto una donna a voler truffare la sanità americana per milioni di dollari pur di non gettare la spugna e ammettere la propria sconfitta.
Cosa c’è di vero dietro The Dropout? La storia di Elizabeth Holmes
La serie è piuttosto fedele ai fatti di cronaca che hanno sconvolto l’opinione pubblica degli Stati Uniti. Nata nel febbraio del 1984, Elizabeth Holmes di professione è stata un’imprenditrice ed esperta di scienze biometriche. Nel 2003 ha fondato la Theranos, una società di ricerca che ha acquisito molta visibilità dopo che è stato brevettato un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue. Elizabeth è finita anche su Forbes, nel 2015, tra le donne più ricche e di rilevo in America, con un patrimonio di oltre 9 miliardi di dollari. Proprio in quel periodo è cominciato a sfaldarsi il suo impero. Dopo una serie di indagini giornalistiche, sono venuti a galla alcuni dubbi sul funzionamento del sistema di analisi.
Infatti il SEC ha accusato la Theranos e la stessa Holmes di frode massiccia, attraverso affermazioni false e esagerate. Dapprima è stata chiesta un’ammenda di 500mila dollari e di restituire di parte degli investimenti, poi nel 2018 il gran jury ha incriminato sia la Holmes che Balwani per nove capi di imputazione, tra cui cospirazione e frode. Il processo si è concluso nel gennaio del 2022 con la condanna della donna. La sentenza è prevista a settembre di quest’anno con un rischio di 20 anni di prigione in un carcere federale. Il successo di questa impresa impossibile è dovuta alle conoscenze influenti della famiglia di Elizabeth.
"Questa serie tv è un’arma a doppio taglio"
Gli attori sono consapevoli di aver preso parte a un progetto delicato, in cui è difficile prendere le parti sia dell’uno che dell’altro. In una conferenza stampa virtuale e in diretta da Los Angeles hanno rivelato quanto è stato difficile raccontare la storia di Elizabeth. Ad esempio, Elizabeth Marvel che in The Dropout interpreta la madre della truffatrice, rivela: "Importante è stato connettermi con l’anima dello show e cercare di essere una madre che asseconda le volontà di una figlia. Per questo dico che la serie è un’arma a doppio taglio. Il pubblico si trova a vivere i pro e i contro di tutte le scelte di Elizabeth. Cosa sarebbe giusto e cosa sarebbe sbagliato, secondo voi?"
Perché vedere The Dropout
Abbiamo detto che è una serie interessante e per nulla esente da difetti.
Eppure, merita di essere vista anche solo per il fatto di capire fin dove si può spingere l’ambizione umana e fino a che punto si è disposti a combattere pur di rincorrere il successo e il mero guadagno. The Dropout cerca di spiegare questo dualismo e lo fa con tenacia e risolutezza. Un’ottima messa in scena per una serie che convince ma non fino in fondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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