"William è un principe razzista": scoppia il caos a corte

Il principe William è stato definito “razzista” e criticato duramente per il suo discorso ai Tusk Conservation Awards di Londra

"William è un principe razzista": scoppia il caos a corte

Il principe William è stato accusato di essere un privilegiato imperialista per un suo discorso, magari un po’ troppo superficiale, in cui incolperebbe la popolazione africana dei problemi relativi all’ambiente nel Continente. Lo tsunami della polemica lo ha travolto, il tribunale social lo ha condannato come razzista senza possibilità di appello. Sarebbe interessante, invece, capire le reali motivazioni del discorso, prima di formulare ipotesi. Si è trattato di un errore dovuto a un’eccessiva generalizzazione? Possibile che si tratti del vero pensiero di William? Altrimenti sembra quasi che sia diventata una moda tacciare un membro della royal family di razzismo.

Il discorso “incriminato”

Lo scorso 22 novembre il principe William ha partecipato ai Tusk Conservation Awards di Londra, in quanto patrono della charity Tusk Trust dal 2005. Si tratta di un premio indetto dal duca di Cambridge nel 2013 e dedicato agli ambientalisti che hanno “protetto l’insostituibile patrimonio naturale dell’Africa che rischierebbe altrimenti di passare inosservato”, come possiamo leggere sul sito ufficiale del dei Tusk Awards. Durante il discorso di premiazione, però, William avrebbe commesso un errore imperdonabile. Almeno stando alle voci più critiche sul web, che lo accusano di razzismo.

Il principe, infatti, ha dichiarato: “La crescente pressione sulla fauna selvatica e sulla natura a causa dell’aumento della popolazione africana rappresenta un’enorme sfida per gli ambientalisti, come succede in tutto il mondo, ma è fondamentale che l’ambiente sua protetto non solo per il suo contributo alle nostre economie, posti di lavoro e mezzi di sussistenza, ma anche per la salute, il benessere e il futuro dell’umanità. Dobbiamo agire ora e lo dobbiamo ai nostri figli e alle generazioni future”.

La polemica è nata dal passaggio in cui il principe William sosterrebbe che l’aumento della popolazione in Africa sarebbe alla base dei problemi relativi all’ambiente nel Continente. Il discorso è stato interpretato come una critica all’aumento demografico africano. Però c’è da dire che il duca aggiunge l’espressione “come succede in tutto il mondo”, riferendosi alla crescita della popolazione che danneggerebbe l’ambiente. Quindi dobbiamo pensare che il principe William non apprezzi il tasso di natalità nell’intero globo perché avrebbe effetti nefasti sulla fauna?

William è razzista?

In realtà è lecito supporre che l’intervento del duca di Cambridge abbia un solo, tragico difetto: l’eccessiva semplificazione, la generalizzazione di questioni molto complicate, in cui entrano in gioco tante variabili. L’aumento della popolazione, il cambiamento climatico, la difesa dell’ambiente e delle specie più a rischio sono temi impossibili da sintetizzare in poche frasi senza incorrere in clamorose debacle. Sulla questione è intervenuto anche il coautore del libro “Finding Freedom”, Omid Scobie, che ha twittato: “In altre testate il principe William è stato chiamato ‘colonizzatore imperialista’ dopo aver biasimato la crescita della popolazione africana per la perdita della fauna selvatica. Di nuovo. La recente dichiarazione del duca è stata bollata come semplicistica, razzista e fuori luogo da critici e leader”.

Omid Scobie scrive “di nuovo” perché il duca di Cambridge è già scivolato su uno sbaglio di questo tipo ai Tusk Conservation Awards del 2017. In quell’occasione William disse che “la popolazione umana in rapida crescita” nel Continente africano stava esercitando una “enorme pressione” sull’ambiente circostante. Anche in quel caso le sue parole non passarono inosservate. Su Twitter, come riporta Global News, gli utenti hanno cavalcato l’onda che ha sopraffatto William, accusandolo di “ipocrisia e razzismo”. Uno ha scritto che il principe non avrebbe “l’autorità morale per dire nulla sull’Africa o sugli africani e sulle loro vite”.

Un altro sottolinea: “Sarebbe utile se il principe William facesse attenzione alla Storia. Le maggiori perdite di fauna selvatica in Africa si sono verificate all’inizio del Novecento, quando gli europei arrivarono armati e cacciarono in tutto il Continente. Incolpare i civili africani significa fraintendere totalmente la Storia africana”.

Un altro ancora non le ha mandate a dire, tirando in ballo i Windsor: “Devo ancora sentire il principe William parlare di quanto la sua stessa famiglia abbia contribuito all’attuale disastro climatico. Quanta CO2 emettono dai loro palazzi e dai jet privati…che utilizzano come Uber”.

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