La grande festa della musica di Torino e dell'Europa è cominciata ieri sera. Una lunga, colorata, folkloristica, esagitata, a tratti anche melodica, carrellata di suoni e culture diversi in diretta per 200 milioni di persone in tutto il mondo. Una festa che vuole parlare di pace e che ieri è stata funestata dalle accuse lanciate da alcune ragazze di aver subito delle molestie. In varie chat le volontarie che hanno aiutato sul turquoise carpet hanno raccontato di comportamenti inappropriati, di toccamenti nell'after party ad alto (troppo alto) tasso alcolico che si è svolto alla Venaria Reale domenica dopo la sfilata inaugurale. Ci sono anche hostess che hanno raccontato che artisti e in gara avrebbero tentato di baciarle. Accuse rigettate dal Comune di Torino, («Eravamo presenti e abbiamo parlato con le ragazze. Non è successo nulla di male»). Ma le testimonianze sono molte. Comunque uno scandalo per una manifestazione che dovrebbe essere strettamente controllata.
Tornando allo show, grande ospite della prima delle sue semifinali (l'altra è domani e sabato la grande finale) è stato Diodato, per lui una presenza riparatoria. Perché due anni fa c'era il Covid e per lui che aveva vinto Sanremo la partecipazione all'Eurovision fu un mesto collegamento dall'Arena di Verona. Ma il cantante non si fa prendere certo dai rimpianti e così ieri sera è salito sul palco del Pala Olimpico e mostrato quanto la sua Fai rumore possa ancora viaggiare nel mondo trasformandola in una visione muscolare con 25 ballerini e una coreografia strepitosa. «Essere qui è una chiusura del cerchio - racconta poche ore prima dell'inizio dello show - Mi sembra la giusta conclusione di un percorso. E poi per me è molto bello partecipare da ospite perché non amo le competizioni». Del resto sul web lo decretano già il vincitore morale. Lui ne è consapevole. «Fai rumore cantata davanti a migliaia di persone cambia vestito. Questa canzone poi ha una sua forza quasi indipendente da me, apre porte.
Insomma Diodato, con quella pace interiore che lo fa così amare dal suo pubblico, sa da dove è partito e dove è arrivato. «Io sono una persona fortunata che ha una grande passione, la musica: mi ha salvato la vita, mi ha salvato anche in questi due anni di pandemia». Sulla Kalush Orchestra, il gruppo ucraino favorito nei pronostici, dice: «Il loro pezzo è forte ed è chiaro che c'è un'energia in questo momento che viene anche da quello che sta succedendo in Ucraina. Mentre la strada per una vittoria di Mahmood e Blanco con Brividi è in salita: «Veniamo da una vittoria italiana con i Maneskin ed è difficile ripetersi».
Dopo la chiusura del cerchio eurofestivaliera
è pronto ad aprire nuovi capitoli, lo aspetta un nuovo album che sta registrando e un tour che partirà da settembre e poi, chissà, forse anche una nuova avventura come attore e pure come regista. «Ma prima devo studiare».
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