Solo dopo 56 giorni dalla scomparsa della moglie Marina Ripa Di Meana, anche Carlo ha chiuso gli occhi.
Il 5 marzo scorso Carlo Ripa di Meana se ne è andato, dopo anni passati a lottare contro la malattia. Ora, intervistato dal settimanale Oggi, a parlare è il figlio adottivo della coppia, Andrea Cardella. Andrea, nonostante i 30 anni passati con la famiglia Ripa di Meana e i 5 di adozione, ha sempre avuto un grosso rispetto per Carlo, tanto che gli ha sempre dato del lei e "dell'onorevole".
Così Andrea Cardella ha voluto ricordare gli ultimi istanti di vita di suo padre. "L’onorevole ha trascorso le settimane lacerato da un grande cruccio - ha confessato Andrea Cardella a Oggi -. 'Come ho fatto a non capire che Marina stava così male?', ripeteva. 'Marina non voleva che lei sapesse, che lei soffrisse', gli spiegavo. Speravo di avere più tempo da trascorrere con mio padre. Lo spronavo: 'Onorevole, si rimetta presto e ritorni a casa: ho bisogno del suo aiuto per organizzare il trasloco'. Si era infatti deciso di lasciare la grande casa di via Ovidio a Prati, dove è morta Marina, per trasferirsi in un appartamento più piccolo, ma luminosissimo in via Gorizia, quartiere Trieste… Era speranzoso e non vedeva l’ora di iniziare questo nuovo capitolo della sua vita, il capitolo di padre e figlio. Ma con Marina sempre nel cuore e nella mente.
Aveva chiesto all’architetto Aldo Ponis di preparare una gigantografia da una foto di Marina coi pattini, un’immagine che tenevano incorniciata vicino al tavolo da pranzo. La voleva a grandezza naturale, per immaginarla sempre vicino a sé".
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