Lo chef Filippo La Mantia è sempre stato abbastanza diretto e schietto nei giudizi. Così dopo questa tornata elettorale si racconta e lo fa immaginando i politici seduti nel suo ristorante. Su Di Maio di fatto non ha dubbi: "Mi sta sulla m..... Anni fa il M5S fece una lista di locali da non frequentare a Roma. C' era anche il mio. Il perché non l' ho mai capito. Non cucinerei mai per loro. Devono andare a zappare", spiega in un'intervista a Libero. Poi parla anche di Salvini: "È un campagnolo. Gli farei un arrosto panato". Per Berlusconi non ha dubbi: "Gli piace la cassata". Per Grasso invece prevede un "timballo di anelletti" e per la Boldrini "un pesto di lime e zenzero".
Poi, lo chef palermitano parla anche della sua cucina e del suo modo di interpretare i piatti: "Nel mio frigo non mancano mai arance, limoni, capperi, acciughine, origano, formaggi, ne vado pazzo. Salumi artigianali fatti da contadini". Poi svela il suo piatto preferito nelle "notti d'appettito": "Frullo peperoncino piccante fresco, acciughe, capperi, origano, limone e olio. Con questa salsa densa ci condisco gli spaghetti e aggiungo del caciocavallo stagionato. È il piatto che preferisco in assoluto. Quando ho fame penso a questo piatto".
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