Flavia Vento su Twitter si candida a sindaco di Roma

La soubrette vuole diventare prossimo sindaco di Roma. E attacca Marino "Ma non ho ben capito: si è imbucato negli Usa?"

Flavia Vento su Twitter si candida a sindaco di Roma

Per lei non sarebbe una novità, la discesa in politica. Flavia Vento ci aveva provato già nel 2005, quando era stata candidata nelle Elezioni Regionali del Lazio a sostegno del candidato presidente Francesco Storace: allora ottenne appena 27 voti e un mare di critiche sui social per i suoi comizi. Poi, negli ultimi anni, aveva svelato delle simpatie per il Movimento 5 Stelle. Adesso ci riprova, e gioca la carta social: sul suo profilo Twitter, infatti, la showgirl ha annunciato lunedì sera che vuole candidarsi a sindaco «de Roma», come ha scritto sfoggiando un lessico tipico della Capitale. Una sfida frontale a Ignazio Marino che ha già fatto il pieno di consensi - almeno sul social network dei cinguettii - visto che è stata ripresa decine di volte dagli altri utenti. Non è chiaro se la candidatura sia seria o solo una boutade. Sta di fatto che Flavia, attivissima su Twitter, spesso parla di politica. Ancora non è dato sapere il partito sotto il cui simbolo vuole correre, ma di sicuro vuole affrontare a muso duro l'attuale primo cittadino: martedì mattina, ad esempio, ha scritto un tweet in cui si chiede, ironica: «Ma non ho ben capito: Ignazio Marino si è imbucato negli USA?». Nel pomeriggio ha anche elencato, in tre tweet, i punti principali del suo programma: «Se divento sindaco prima cosa abolisco le botticelle i cavalli dovranno circolare solo a villa Borghese. Chiudo il centro storico a tutte le macchine pure ai residenti si girerà solo con bici. Nessun circo con animali potrà esibirsi a Roma». Saranno contenti gli animalisti.

Nelle ore precedenti al tweet con la candidatura "ufficiale", Flavia cinguettava anche un po' di analisi di politica internazionale: «Poi c'è il Papa chi sa capisce le guerre non esistono nella Bibbia ma bisogna fare buon viso con Putin e Obama», scriveva testualmente. Poi ancora: «Usa produce armi come la Russia l'Italia sono dei bambacioni stanno zitti gli altri producono guerre per l'economia assassini». Se Flavia gioca al risparmio in fatto di virgole, lo stesso non fa con le critiche ai leader mondiali: «Ho visto ora il tg siete tutti dei corrotti da Obama da Putin da Renzi fate tutti pena ma non vi prendete più in giro corrotti fate schifo». Nel fine settimana un nuovo attacco, diretto ed esplicito, a Renzi e al suo governo: «Matteo Renzi non sai parlare inglese e metti ministri che non sanno manco parlare italiano, Maria Elena Boschi ma su fai ridere poi detto da me», twittava.

Ma anche contro la società: «Basta con questa Italia fatta in mano di amicizie di lavori dati così senza meriti questa è l'Italia chi conosce lavora chi no more de fame». Insomma, tra un selfie e l'altro, Flavia risparmierà pure sulla punteggiatura ma di sicuro non lo fa sulle accuse alla politica.

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