Il rock non è morto, ma è vivo e lotta per gli ideali. Lo mostrano quotidianamente i Foo Fighters, dopo la generosità elargita ai fan italiani nelle scorse settimane, e lo hanno confermato di recente irrompendo in un corteo omofobo a Kansas City, dove quella sera la band aveva in programma un concerto.
Il corteo era opera della Westboro Baptist Church, un gruppo religioso che non perde occasione per scagliarsi contro le persone LGBT - in passato interrompendo perfino funerali, prima che la legge prescrivesse una certa distanza per le manifestazioni - contro gli ebrei e contro i politici. I membri della piccola chiesa pare protestino da tempo contro i Foo Fighters, a seguito della pubblicazione del brano "Keep It Clean", accusando la band di incitare a idolatria, fornicazione e adulterio. Uomini e donne della Westboro se la presero anni fa anche con il regista Kevin Smith per il film "Red State", che sembrò ricalcare le loro "gesta", come appunto l'irruzione ai funerali delle persone omosessuali.
I Foo Fighters sono giunti quindi sul luogo del corteo, con un pick up e la musica a tutto volume. Gli altoparlanti riproducevano infatti la hit di Rick Astley "Never Gonna Give You Up", canzone protagonista di un vero e proprio fenomeno online, meme e canzonatorio, da circa una decina di anni. I manifestanti recavano cartelloni offensivi nei riguardi degli omosessuali, ma sono serviti a poco di fronte al potere della musica: i Foo Fighters sono stati in breve attorniati e osannati dai fan, che li hanno ripresi con gli smartphone.
«Non si può semplicemente stare seduti lì e non fare nulla - ha detto il frontman Dave Grohl durante il concerto la sera stessa - a un certo punto devi uscire e dire quello che pensi. Così abbiamo fatto».
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