Francesca Manzini: "Ho abbracciato il male da cui partivo e mi sono curata"

Francesca Manzini si è raccontata in un viaggio dalla caduta alla rinascita. Dal coma all'esperienza di Amici Celebrities, la sua vita è stata una montagna russa ricca di dolori ma della quale ha già tagliato il traguardo della consapevolezza

Francesca Manzini: "Ho abbracciato il male da cui partivo e mi sono curata"

Francesca Manzini è un vulcano di energia. Talento e determinazione. Quando la chiamiamo per l'intervista è un fiume in piena che ci travolge con la semplicità di un racconto crudo e senza filtri, come solo chi ha imparato ad amarsi sa fare. Francesca Manzini è caduta ed è stata un po' sulle ginocchia prima di rialzarsi ed essere quella che abbiamo imparato a conoscere oggi, anche grazie ad Amici Celebrities. E se le si dice che è un talento, risponde che non sa nemmeno cosa sia.

Come sta, Francesca?

“Sono reduce dall'intervista con Silvia (Toffanin, ndr) ed è stato bello. Spiegare come sei adesso e spiegare quanta voglia hai tu di vivere adesso non è tanto facile. Io sono orgogliosa e fiera di me, sono soddisfatta.”

Lei è passata attraverso molte problematiche, in famiglia e con lei stessa...

“Quando sei un animale in solitaria, anzi, in cattività perché ti mettono lì, da sola, ad affrontare tutto è dura. Sbagli, sei aggressiva, sei isterica, arrogante, presuntuosa... Però sono tutti scudi no? Uno non è che è tutto ciò davvero. La mia vita fino è stata una bella accademia di difficoltà per imparare a vivere ora.”

Quando ha deciso di abbassare questo scudo, di cambiare qualcosa per vivere?

“Nel 2011, quando ho avuto un incidente. Sono stata in coma per tre giorni e quello mi ha svegliato da tutto, togliendomi le superficialità. Io penso che per ogni cosa c'è un perché. Quindi ho detto basta. Io stavo già pensando di finirla con l'alcol, con il buttarmi e l'abbandonarmi, con tutto. Mi sono detta: 'Voglio mettermi in riga. Voglio essere equilibrio'. Ho voluto togliere questo scudo.”

Quindi per lei questo è stato il punto zero dal quale ricominciare diversa da ciò che era prima?

“Io sono quella che ero prima ma molto più misurata. Secondo me si va sempre avanti e non si cambia mai in peggio, chi lo dice è uno che non ce l'ha fatta. È una persona che vive di rancore e di invidia il tuo miglioramento, perché tu ci sei riuscita e lei no.”

Questa esperienza traumatica l'ha scossa?

“Molto. È traumatico avere la lucidità del fatto che non hai punto di riferimento, non hai una famiglia. Te la devi creare tu da sola.”

Lei ha detto a Panorama: “La mia famiglia sono io.” Non crede sia molto forte?

“Ma è vero. Siamo noi che decidiamo con chi fare un figlio e ancor prima con chi stare, a imporre i nostri limiti. Sto bene così, sono la mia famiglia perché mi sono cresciuta, perché ho abbracciato il male da cui partivo, ciò la mia casa, mia madre. Ho voluto inseguire mio padre, che sapevo benissimo che non mi poteva amare ma io ho voluto comunque amarlo da sola, capirlo e conoscerlo. E ho conosciuto una persona simpatica con il quale essere complice e poi è finita a causa di una persona che ha pensato bene che io fossi di troppo. Ci sono state cose che io ho voluto proprio inseguire. Io non sono mai scappata, sono sempre tornata indietro e sono entrata dentro tutti i ricordi che avevo perduto, anche quelli negativi e li ho voluti capire, conoscere e definirli, riconoscendoli ed essendone consapevole. Da quello mi sono curata, perché quando hai la consapevolezza ti curi automaticamente.”

Sa che dal post sul body shaming si capisce molto della sua forza di oggi?

“Libera, io sono il mare, sono così come mi vedi. La mia nudità è la mia persona. Amo il mio corpo, l'ho trattato male per tanti anni e in molti modi. Adesso lo difendo, gli do un volto e un sacco di amore, perché merita di essere visto com'è con le sue rotondità".

Col suo corpo ha emozionato ballando, recitando e cantando. Non è talento questo?

“Non lo so neanche io (ride, ndr), io vado in trance, non mi rendo conto. Mi vedo un po' come The Millioner, ogni volta che faccio qualcosa che non è me la riesco a fare come l'avessi vissuta. E riesco a farla in un modo tutto mio, forse è la bravura della vita in generale, anche di questa teatralità di cui faccio parte adesso. Da tante arti rubate da tanti maestri riesco a metterci la mia personalità.

Crede che la sua forza sia stata anche essere autodidatta e crescere a modo suo?

“Sì, completamente. Io ho voluto conoscere la strada, toccandola con mano. Ho voluto conoscere e frequentare gente persa come me, perché altrimenti non potevo capire l'estremo per tornare alla leggerezza e all'equilibrio.”

Nella vita "vera" continua a fare un lavoro normale come mediatrice finanziaria...

“Sì sì e mi piace! Quando per una storia d'amore stetti molto male e mi volli reinventare, perché avevo lasciato tutto. Avevo amato incondizionatamente questa persona e grazie a questa fine così tragica io mi sono reinventata e oltre a questo mestiere nuovo ho buttato tutta me stessa nell'arte per non pensare. Le mediazioni mi serviranno un giorno quando, probabilmente, nessuno mi cercherà più. Io nelle mediazioni ho un angolino in cui rintanarmi.”

Un talento come il suo, nato con le imitazioni, difficilmente può essere dimenticato, non crede?

“Io devo molto a Fiorello, perché quando lo conobbi mi disse: 'Di ogni personaggio fanne 5/10 ottimi e di quei 5/10 fai ciò che la gente non è abituata a vedere, ma ricorda ciò che è abituata a vedere di quel personaggio'. Io la voce la faccio uguale, quindi la ricordo e poi tutto il resto è estro. Piero Chiambretti, che è stato il mio risorgimento, mi ha detto 'Recitale' ed è stata la chiave di volta.”

Il suo prossimo obiettivo?

“Mi piacerebbe fare varietà, per esempio di 5 minuti ogni puntata con Maria De Filippi ad Amici, non farei reality.

Io sono nata per fare arte, io devo far godere e devo far le cose zozze o devo far ridere? Io non sono nata per far attizzare la bandiera bianca, io non lavoro per innalzare bandiere, io lavoro per farle sventolare dalla gioia.”

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