Maestosa, come la band di cui fu frontman e anima, la voce di Freddie Mercury ha un carattere di straordinarietà oggi sancito dalla scienza. Un gruppo di ricercatori austriaci, cechi e svedesi ha infatti provato l’effettiva qualità vocale del cantante dei Queen, universalmente riconosciuto tra le voci più potenti del panorama musicale internazionale.
Leggenda vuole che la voce di Mercury avesse un’estensione di quattro ottave intere: ebbene, lo studio dal titolo “Freddie Mercury – acoustic analysis of speaking fundamental frequency, vibrato, and subharmonics” non è stato in grado di confermare questo elemento, ma ha provato le incredibili capacità di modulazione della voce del cantante, stroncato a 45 anni da una broncopolmonite causata dall’Aids.
Tra gli aspetti più curiosi della ricerca pubblicata su Logopedics Phoniatrics Vocology, emerge che il leader dei Queen sarebbe stato un baritono, anziché un tenore. Mercury era dotato inoltre di un vibrato decisamente più irregolare e veloce rispetto a quello della maggior parte dei cantanti pop-rock. Doti fuori dal comune per una figura tanto carismatica quanto inimitabile, capace di alternare un fraseggio sottile a uno più energico.
La voce di Mercury è stata messa poi a confronto con quella del cantante rock professionista Daniel Zangger-Borch: i ricercatori hanno dimostrato che Freddie utilizzava la tecnica delle subarmoniche, tipica di alcune musiche etniche, che non si concentra solo sulle corde vocali ma usa anche le cosiddette pieghe ventricolari.
Secondo i ricercatori, l’utilizzo delle subarmoniche “aiuta a creare l’impressione di un sistema di produzione del suono spinto ai suoi limiti,
anche quando utilizzato con estrema finezza. Questi tratti, uniti al vibrato veloce e irregolare, potrebbero avere contribuito a creare il personaggio teatrale, appariscente ed eccentrico di Freddie Mercury”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.