Gérard Depardieu: "Meglio essere italiano che francese"

L'attore transalpino: "La Francia è molto molto poco interessante, mentre adoro l'Italia"

Gérard Depardieu: "Meglio essere italiano che francese"

A Gérard Depardieu la Francia sembra andare proprio stretta. L'anno scorso si esiliò volontariamente in Russia per protestare contro la tassa anti-ricchi voluta da Hollande, ottenendo anche la cittadinanza conferitagli direttamente dal Presidente Vladimir Putin. Oggi l’attore transalpino si è prodotto in una nuova dichiarazione d’amore per un Paese straniero: l’Italia.

“Essere italiano è meglio che essere francese”: queste le parole con cui Depardieu ha confessato, sul set valdostano della trilogia fantasy Creators –The Past, la propria passione per il Belpaese: “La Francia è molto, molto poco interessante. Io sono un po’ francese, un po’ belga, un po’ russo. Ma il mio cuore è italiano. Adoro l’Italia, ho molti amici qui e spesso passo il tempo nella mia casa di Lecce. Sono un po’ francese, un po’ belga, un po’ italiano, un po’ russo.

Parlando a La Stampa, l’attore francese racconta di aver trascorso quattro settimane negli Stati Uniti per girare La Vallée de l’amour, ambientato nella Valle della Morte. Oggi però si trova tra le montagne della Val D’Aosta per girare una trilogia fantasy di produzione italiana ma concepita per il mercato statunitense.

Un genere avveniristico che però non impedisce a Depardieu di rendere omaggio alla tradizione del neorealismo italiano: “Oggi, al posto di fare un film con 1200 o 1500 inquadrature, lo si fa con 10 mila. Ma bisogna fare attenzione, perché con dieci mila inquadrature si può facilmente perdere per strada la storia: e l’intreccio, il racconto deve essere mantenuto. E’ questa la differenza tra il cinema di oggi e quello di Vittorio De Sica, di Federico Fellini. Fellini aveva un’enorme immaginazione, ma era un artigiano. Oggi si usano i droni, le macchine da presa sono ovunque. Ma se Fellini avesse avuto i droni, semplicemente non li avrebbe utilizzati. Un vero film è un film con 1500 inquadrature e una storia che si tiene in piedi”.

Con l’Italia è dunque amore, al cinema come a tavola: perché anche sull’enogastronomia Depardieu non rinuncia a una

battuta di apprezzamento nei confronti della regione che lo ospita. “Qui in montagna si mangia bene – dice – e i vini sono speciali”: detto da chi ha dichiarato di berne quattordici bottiglie al giorno, è un complimento non da poco.

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