Giuria sotto accusa: ha perso l'X Factor

Tra Arisa che perde le staffe e la Ventura impreparata i coach andrebbero "rottamati" e lo show rinfrescato

Giuria sotto accusa: ha perso l'X Factor

L'unico dubbio è se rottamare la giuria al completo o salvare qualcuno dei giudici. La tentazione sarebbe la prima che ho detto. Poi, si sa, ci sono ragioni di opportunità e soprattutto di continuità visto che giustamente ci sarà un X Factor 7. Tuttavia non ci sono dubbi sulla necessità di un cambiamento, di una bella rinfrescata al cast del talent show di Sky. La sesta puntata live, quella della sbroccata di Arisa e dei Frères Chaos (ma loro sono più perdonabili) contro Simona Ventura e il sistema del televoto, è stata un punto di non ritorno. Quella sera X Factor è sembrato tale e quale alla sua parodia vista in «15 milioni di celebrità», il secondo episodio di Black Mirror di Charlie Brooker. Somiglianza di Morgan con il personaggio di Rupert Everett a parte, come in quel movie anche al Teatro della Luna è parso che il mondo intero cominciasse e finisse a X Factor. Una svista imperdonabile per un talent che vanta velleità formative. Per il resto, confezione, fantasia e innovazione tecnologica con relative scie mediatiche sono di prim'ordine. Ma questo è noto.

La giuria

Stavolta si son viste troppe astuzie e troppi doppi giochi per portare in finale il concorrente della propria scuderia o per indebolire il rivale più insidioso. A fronte di queste furbizie, c'è chi ha rimpianto la lealtà estrema di Claudia Mori quando eliminò un suo cantante perché non si era mostrato all'altezza. La buona chimica tra i giudici della scorsa edizione è un lontano ricordo. Comanda la diffidenza. Quattro e mezzo.

Luca Tommassini

La sua direzione artistica ha molti meriti nel successo del talent show. Inventiva, modernità, forse qualche eccesso glamour anni '80 nelle scenografie. Ma la confezione è super. È salito ancora nel punteggio quando, nella serata della rissa, ha chiesto a Manuela dei Frères di alzarsi in piedi durante la discussione «per rispetto dei giudici e del pubblico». Quadrato. Sette e mezzo.

Morgan

Il più eclettico nelle scelte musicali, dagli Europe arrangiati in versione tango a Piero Ciampi a Kurt Weill. La vincitrice annunciata è Chiara, ma lui si specchia in Ics («Sei il mio idolo»). Non a caso, autoreferenzialissimo, gli ha fatto cantare due sue canzoni (Odio e Autostima di prima mattina con lisciata a Simo Ventura). Machiavellico quando per Nice è ricorso al tilt, al quale è sempre stato contrario. Narcisista. Sette.

Simona Ventura

Donna di spettacolo non di musica. Lo si è visto in alcune scelte (a Nicola che somigliava a Battisti ha assegnato Io vivrò senza te) e nella genericità delle valutazioni spesso concluse da un banale «Mi sono divertita». Per tentare di aggiungere l'autorevolezza mancante sottolinea con la mimica e la gesticolazione i suoi giudizi. Sdilinquita e fuori età. Cinque.

Elio

Non ha digerito l'eliminazione di Nice, in corsa per la vittoria finale, maliziosamente innescata dal tilt di Morgan. Da quel momento Elio si è impermalosito e per lui è stato un altro X Factor. Si è vendicato la settimana dopo con Cixi che ha eliminato Daniele. Agonista autorevole. Sei.

Arisa

L'outsider che ispirava simpatia ha lasciato il posto al suo doppio survoltato. «Questa settimana sono stata dall'esorcista e quindi potete stare tranquilli», si è scusata al rientro. Tra i gruppi non c'erano fuoriclasse, perciò si è attaccata troppo ai Frères. Ma ha la responsabilità di aver rotto il giocattolo. Fuori controllo. Quattro.
Le scalette Più variegate del solito nel live, con eliminazioni e rientri di concorrenti in corsa. Ma un po' troppo catena di montaggio i Boot Camp e gli Home Visit che hanno finito per stritolare il talento sopraffino di Mara Sottocornola. Sei.

Alessandro Cattelan

Affidabile, sicuro, capace di richiamare all'ordine anche i giudici, molto disinvolto nell'interloquire con gli ospiti in inglese. Ora se lo contendono Rai e Mediaset per ruoli di maggior visibilità. Maturo. Sei e mezzo.

Ospiti

Più internazionali ma anche più leggerini della scorsa edizione. A parte Alanis Morissette, Robbie Williams e i Club Dogo domina la teen music, da One Direction a Mika a Conor Maynard. Irriconoscibile Malika Ayane nella sua alterigia.

Di qualità la performance dei ragazzi contro l'omofobia (Your song). Finora la più emozionante è stata Francesca Michielin, vincitrice un anno fa. Si attendono Kylie Minogue e Eros Ramazzotti. Sei.

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