Il Festival di Sanremo perde ascolti, ma non certo la capacità di ingenerare polemiche. Sotto i riflettori tornano i due disoccupati campani che durante la prima serata della kermesse hanno interrotto il monologo sull'ambiente di Fabio Fazio per attirare l'attenzione sulla loro situazione economica. A Beppe Grillo, che ha ipotizzato che il blitz di martedì sera all’Ariston fosse preparato, "con i due finti operai che si volevano buttare di sotto", il presentatore replica al Tg1 prima di andare in onda con la seconda serata del festival. "È un’accusa infamante, che non tiene conto della storia e della rispettabilità delle persone - tuona Fazio - c’è tanta rabbia che se ne deduce l’impossibilità di credere che esistono persone perbene che mai farebbero certe cose semplicemente perché non si fanno". Eppure un'altra ombra cala su viale Mazzini: una volta portati fuori dall'Ariston Salvatore Ferrigno e Antonio Sollazzo sarebbero stati portati in questura per l'identificazione e poi "accolti" all'hotel Nazionale, dove avrebbero dormito a spese della Rai.
Quei 17 minuti che sconvolsero l’Ariston, probabilmente già consegnati agli annali del festival, hanno rilanciato la questione sicurezza. Se il direttore di Rai1 Giancarlo Leone ha spiegato che all’Ariston si applicano le normali regole dei teatri con il pubblico pagante, Fazio ha lanciato l’idea di introdurre "i biglietti nominativi, come negli stadi: visto che l’Ariston ospita il più importante spettacolo della tv italiana, forse si potrebbe immaginare di cambiare le cose, per avere un pubblico al quale si controllano i documenti", è l’idea lanciata dal conduttore, che già lo scorso anno si trovò a gestire la contestazione a Maurizio Crozza nella serata iniziale del festival. Ferrigno e Sollazzo, che in realtà non sono disoccupati ma assenteisti, si arebbero infatti comprati i biglietti di galleria insieme ad altri due complici. In due li avrebbero presi al botteghino pagandoli 100 euro a testa, altri due si sarebbero rivolti ai bagarini sborsando 180 euro a testa. Soldi che avrebbero messo insieme facendo una colletta.
Secondo un'indiscrezione riportata dal Fatto Quotidiano, una volta portati fuori dall'Ariston i due (finti) disoccupati sono stati portati in Questura per l'identificazione. Poi il giallo: avrebbero trascorso la notte in un hotel a quattro stelle, il centralissimo Nazionale. Il tutto a spese della Rai. "Ieri sera siamo stati avvicinati da una persona che ci ha detto di lavorare per la Vita in diretta e ci ha invitato a partecipare al programma il giorno dopo - hanno spiegato i due a Silvia Truzzi - ci ha raccomandato di non dire una parola a nessun giornalista, di non parlare di nessuna trasmissione. E ha aggiunto che ci avrebbe pagato l'albergo".
Nella chiacchierata con la cronista del Fatto, Sollazzo avrebbe poi spiegato che, se non avessero avuto l'albergo pagato, sarebbero tornati verso casa in auto: "Hanno pagato loro anche se poi ci hanno detto che qualcuno in alto ha messo il veto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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