"Inizia la mia grande sfida. L'obiettivo su Raiuno? Fare servizio pubblico"

Il nuovo volto della prima rete prepara anche Unomattina: "Merito di tanta gavetta"

"Inizia la mia grande sfida. L'obiettivo su Raiuno? Fare servizio pubblico"

È al timone del contenitore pomeridiano di Rai1 La vita in diretta Estate e da settembre condurrà Unomattina con Franco Di Mare. Benedetta Rinaldi è uno dei volti Rai su cui al momento c'è più attenzione, visti i recenti ingaggi.

Ma lei ha ben in mente il percorso che l'ha portata fino a lì. «Dopo dodici anni di gavetta e quindici di radio, mi sono fatta i complimenti da sola». La Rinaldi, che avrebbe saputo all'ultimo momento di dover condurre il pomeriggio estivo di Rai1, dopo l'annunciata e mai confermata Mia Ceran, ha spirito di adattamento, una professionalità smart e anche un certo spirito. «Quando mi hanno chiamata per condurre La vita in diretta Estate ero dal parrucchiere con il phon sparato nell'orecchio, all'inizio non ho neanche ben capito. Poi sono uscita, ho realizzato che era il direttore di Rai 1, sono rientrata in negozio con il volto trasfigurato dalla felicità». Poi ha chiamato Umberto Broccoli, con cui questa estate doveva condurre il programma Pick Up, sempre su Rai Uno, per confrontarsi. «La correttezza torna tutta indietro».

Ci faccia un bilancio di questa conduzione pomeridiana.

«Ho condotto Unomattina Estate per più stagioni, dove c'erano anche politica e economia, che su Vita in diretta sono meno presenti. Qui posso confrontarmi di più con l'intrattenimento. Mi ha sorpreso anche la coppia composta da me e Paolo Poggio».

Come si trova?

«A dispetto delle prime critiche, mi sembra che ora funzioniamo. All'inizio il nostro assortimento sembrava farraginoso. Lui è un giornalista di impostazione, io molto più da intrattenimento. Ora siamo più complici».

Quando è stata scelta per due progetti così importanti che motivo si è data?

«Sei professionale e hai un buon carattere, mi è stato detto. In effetti vedo questo lavoro non come una competizione, né come un'affermazione di me stessa. Prima di tutto è un ruolo di servizio pubblico. E poi tengo molto al fatto che ci sia un buon clima con chi lavora con me, per offrire un buon intrattenimento. Il pubblico che vuole il sangue o spera nello scontro non fa per me».

E da settembre la vedremo a Unomattina.

«Questa - e ringrazio i direttori, generale e di rete - è stata una scelta fatta proprio sulle mie caratteristiche. Condurre programmi invernali è sempre qualcosa di difficile da raggiungere. Dopo sei anni che coprivo periodi estivi cominciavo a perdere le speranze».

Una notizia arrivata al momento giusto, allora.

«Quando si fa tanta gavetta e il risultato si ferma sempre a mezz'aria non riesci mai a capire quale sia il punto, cominci a farti domande. Confesso che negli ultimi mesi me ne ero fatta parecchie».

Cosa si chiedeva?

«La carriera te la immagini sempre come una parabola ascendente. Nel momento in cui rimane stazionaria, ti metti a riflettere su cosa ti manchi. Così ho fatto io, ne parlavo con mio marito, sono momenti che coinvolgono anche l'umore delle persone. Insomma, questi ultimi impegni mi dimostrano che il modo in cui ho sempre pensato al mio lavoro è stato apprezzato ai massimi livelli».

A Unomattina coprirà il posto occupato lo scorso anno da Francesca Fialdini. Che ne pensa? Avete già condiviso in passato l'esperienza di A sua immagine.

«Ci siamo confrontate, mi ha dato alcuni consigli tecnici. E le ho chiesto come fare per sopravvivere con la sveglia alle 4.30 del mattino. Perché un conto è farlo tre mesi d'estate, un conto tutto l'inverno».

E come pensa di fare?

«Mi è stato consigliato da più voci di cenare leggero e andare a dormire con mio figlio (Edoardo, due anni - ndr), massimo alle 21.30. Un dirigente mi ha detto che verso febbraio tutte le conduttrici mediamente danno in escandescenze (ride - ndr). Non sarà facile, ma è quello che volevo».

E come sarà, il nuovo Unomattina?

«Franco Di Mare mi ha detto che sarà un anno impegnativo, tra elezioni, turbolenze internazionali e

terrorismo. Mi auguro ci sia spazio anche per la leggerezza. Mi piacerebbe fare un bel tandem con lui. Creare anche qui una buona complicità. Sarebbe bello per il pubblico ma anche per chi conduce. Già ci si sveglia all'alba...».

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