"Io, censurata dalla destra": Rula Jebreal (ri)torna a fare la vittima

Complice il monologo di Lorena Cesarini a Sanremo 2022, la giornalista torna a puntare il dito contro la destra. E non si capisce il perché

"Io, censurata dalla destra": Rula Jebreal (ri)torna a fare la vittima

Il monologo di Lorena Cesarini a Sanremo 2022 ha ravvivato il dibattito sui social network. L’attrice, co-conduttrice per questa seconda serata del Festival, ha acceso i riflettori sul razzismo con la lettura di un passo dal libro “Il razzismo spiegato a mia figlia” di Tahar Ben Jelloun. Il volto di “Suburra” ha denunciato le offese ricevute sui social network, commuovendosi. E non è tardato ad arrivare il commento di Rula Jebreal.

“Due anni dopo che la Destra ha tentato di censurarmi a Sanremo 2020. Lorena Cesarini ci ricorda la banalità del razzismo e come la cultura può abbattere i muri dell’ignoranza”: queste le parole di Rula Jebreal su Twitter. Un elogio all’intervento dell’attrice, ma anche un modo per ricordare una censura (mai esistita né pensata) nei suoi confronti.

Andiamo per gradi. Contattata da Amadeus con grande entusiasmo per Sanremo 2020, la Jebreal avrebbe voluto trattare il tema dell'immigrazione sul palco dell’Ariston, a prescindere dalle richieste della direzione artistica e dagli accordi presi con la Rai. Un’impuntatura che causò qualche malumore nel centrodestra, certo, ma senza arrivare a scomuniche, come dimostrato dai fatti. Ma la cronista accusò la destra di aver spinto per la sua esclusione dal Festival - “qualcuno si è spaventato che venisse offerta una ribalta a italiani nuovi, a persone diverse come me che appartengono a un’Italia inclusiva, tollerante, aperta al mondo, impegnata in missioni di dialogo e di pace. In Rai c’è un brutto clima” - addebito rispedito subito al mittente dall’allora direttore di Rai1, Teresa De Santis. Censura solo presunta, dunque, considerando che la giornalista ha poi preso parte alla kermesse canora e tutti ricordiamo il suo bellissimo monologo sulla violenza sulle donne in Occidente. Senza accenni, però, alla questione del razzismo.

Perché parlare di censura, dunque? Forse per una pulsione irresistibile di protagonismo, forse per una ricorrenza

particolarmente cara alla Jebreal. Un commento comparso sotto il tweet è particolarmente illuminante nella sua laconicità: “Esagerata”. Insomma, ogni scusa è buona per tornare a fare la vittima.

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