Iva Zanicchi sta per tornare in pista con una nuova canzone in collaborazione con J-Ax. L’Aquila di Ligonchio ha parlato di questo progetto e di tanto altro a I Lunatici, il programma di Rai Radio2 condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. L’occasione è stata quella propizia per ripercorrere la sua lunga carriera, costellata di successi e momenti critici, come quello accaduto sul palco del Festival di Sanremo nel 2009. La cantante era in gara con Ti voglio senza amore, il cui testo “hard” venne bersagliato dalla satira di Roberto Benigni.
“A Sanremo – ricorda Zanicchi – mi disse delle cose mostruose. Cose che non puoi dire nemmeno a una donna che batte il marciapiede. Poi la settimana dopo mi chiamò e chiese perdono. Io l’ho apprezzato”. Il veto alla sua partecipazione a Sanremo 2020 non impedisce al “pollice della canzone italiana” (come la definì Alighiero Noschese) di pensare positivamente al futuro. “Sono nata dopo due sorelle – racconta Iva –, mio padre voleva un maschio, quando sono nata io l’ha presa come una disgrazia. È stato due giorni senza volermi vedere, mia madre era disperata, l’unico a venirmi a trovare fu un bisnonno. Lui disse che ero nata di giovedì e di luna buona e pronosticò per me una buona fortuna”.
Iva Zanicchi si racconta: “Walter Chiari un grande maestro”
Gli esordi furono nelle balere romagnole, il momento di svolta a Castrocaro. “I primi soldi? Per me sono arrivati molto tardi – spiega Zanicchi –. Sono stati importantissimi, presi una 500, andavamo in giro in tutta Italia. Ho comprato a mia madre il primo frigorifero”.
Il suo rapporto con gli uomini è stato spesso problematico. “Ero molto ingenua – ammette la cantante –, avevo paura degli uomini, mia mamma mi aveva messo il terrore. Ero tanta, cercavo di nascondermi, di non far vedere il seno, ma la prima volta che andai a Castrocaro uno dei massimi responsabili di quel festival mi invitò nel suo ufficio e cercò di saltarmi addosso. Io non mi sono mai scandalizzata, senza offendere ma con decisione puoi respingere senza offendere”.
Lo stesso fece pure con Walter Chiari. “Fu un grande maestro – rivela –, facemmo sei mesi di spettacoli insieme. Lui dopo una settimana mi disse che una di quelle sere saremmo dovuti andare a letto insieme. Lo stesso giorno era arrivata la sua mamma, che mi adorava. Lei mi sconsigliò di andare a letto con Walter, lo definì un po’ birichino.
Io le dissi di stare tranquilla, che non ci sarei andata. Chiari qualche giorno dopo mi disse che nella sua vita era andato a letto con tutte le donne che avevano lavorato con lui. Tranne due: una perché non gli piaceva e io, che gli dissi di no”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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