La Mach 5, la regina dei fumetti diventata un bolide senza freni

È figlia di una serie di fumetti giapponesi di grande successo, è stata amata da generazioni di ragazzini, è diventata un film di Hollywood, che però non ha avuto molta fortuna. Dicono che tra le muse ispiratrici ci sia stata anche una Ferrari di fine anni Cinquanta. Oggi vive in un museo. E insegna sicurezza stradale ai bimbi

La Mach 5, la regina dei fumetti diventata un bolide senza freni

Il film, ispirato dai manga giapponesi, ha come protagonista un giovane pilota, Speed Racer, deciso a portare alla vittoria, tra colpi bassi e concorrenza criminale, una Mach 5, macchina da corsa realizzata dal padre per il fratello e dotata di una serie di accessori e gadget elettronici molto particolari. La Mach 5 praticamente è un cartoon degli anni '60 diventato celluloide, una macchina finta, bianca e con una «M» scritta sul cofano, che si trasforma in vera auto da corsa reinterpretando in chiave moderna i disegni originali, i sogni di una generazione di bambini che diventano realtà. Un bolide di carta progettato, costruito e realizzato da «Pops Racer» cioè Daisuke Mifune, padre di Speed Racer: la «M» sul cofano infatti non sta per Mach ma per Mifune. In ogni caso una delle macchina di corsa che potrebbe averla ispirata è una precoce Ferrari 250 Testa Rossa progettata da Scaglietti intorno alla fine degli anni Cinquanta.

Ma anche la Ford GT40, che andava fortissimo negli anni Sessanta, e la Chaparral 2C sono tra le indiziate. Insieme con la Mach Five il film ha lanciato la Mach 4 e la Mach 6, due diverse monoposto creati appositamente per le esibizioni acrobatiche, al contrario del fumetto però il film non è andato benissimo, per questo i sequel previsti da un contratto di tre anni sono stati cancellati dalla produzione. Mach 5 è anche il titolo di un singolo della band musicale post grunge Upsa, The Presidents of the United States of America.

L’auto, quella vera, molto fedele al fumetto, è parcheggiata al Petersen Automotive Museum di Los Angeles, che l’ha acquistata ad un asta su Ebay. Lavora ancora: viaggia in tour nelle scuole per spiegare la sicurezza stradale ai ragazzi, i suoi cloni, che riciclano spesso vecchie Corvette, la fanno sempre di moda. Come un cartoon.

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