Il film, ispirato dai manga giapponesi, ha come protagonista un giovane pilota, Speed Racer, deciso a portare alla vittoria, tra colpi bassi e concorrenza criminale, una Mach 5, macchina da corsa realizzata dal padre per il fratello e dotata di una serie di accessori e gadget elettronici molto particolari. La Mach 5 praticamente è un cartoon degli anni '60 diventato celluloide, una macchina finta, bianca e con una «M» scritta sul cofano, che si trasforma in vera auto da corsa reinterpretando in chiave moderna i disegni originali, i sogni di una generazione di bambini che diventano realtà. Un bolide di carta progettato, costruito e realizzato da «Pops Racer» cioè Daisuke Mifune, padre di Speed Racer: la «M» sul cofano infatti non sta per Mach ma per Mifune. In ogni caso una delle macchina di corsa che potrebbe averla ispirata è una precoce Ferrari 250 Testa Rossa progettata da Scaglietti intorno alla fine degli anni Cinquanta.
Ma anche la Ford GT40, che andava fortissimo negli anni Sessanta, e la Chaparral 2C sono tra le indiziate. Insieme con la Mach Five il film ha lanciato la Mach 4 e la Mach 6, due diverse monoposto creati appositamente per le esibizioni acrobatiche, al contrario del fumetto però il film non è andato benissimo, per questo i sequel previsti da un contratto di tre anni sono stati cancellati dalla produzione. Mach 5 è anche il titolo di un singolo della band musicale post grunge Upsa, The Presidents of the United States of America.
L’auto, quella vera, molto fedele al fumetto, è parcheggiata al Petersen Automotive Museum di Los Angeles, che l’ha acquistata ad un asta su Ebay. Lavora ancora: viaggia in tour nelle scuole per spiegare la sicurezza stradale ai ragazzi, i suoi cloni, che riciclano spesso vecchie Corvette, la fanno sempre di moda. Come un cartoon.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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