"Mi sento un ragazzo e mi metto in gioco: l'anno prossimo mi vedrete a Sanremo"

Il conduttore torna da venerdì in tv con il gioco «Indovina l'età»

"Mi sento un ragazzo e mi metto in gioco: l'anno prossimo mi vedrete a Sanremo"

«La mia età? Posso dire quella che mi sento addosso: 18, né più né meno». Enrico Papi ci gioca con la sua espressione da fumetto, il sorriso contagioso e la fama di conduttore anarchico. Poi tutti sanno che la sua carta d'identità è over 50, vive felice come una pasqua a Miami, ha due figli e «una moglie che mi seguirebbe ovunque» e che «sono diverso dagli altri, i colleghi che non si schiodano dal posto, nemmeno vanno in vacanza perché hanno paura di perdere il camerino». Lui invece se n'è andato, poi è tornato, poi si è reinventato. E grazie all'immaturità che si sente addosso, è pure entrato in connessione con un nuovo tipo di pubblico: i giovanissimi. Oggi che si tuffa nell'ultima sfida la conduzione di Guess My Age Indovina l'età in onda da venerdì, dal lunedì al venerdì alle 20.30 su Tv8 «per 45 iniziali puntate e poi vedremo se farne altre 45» (!) - Papi spera di far confluire il popolo del web nella platea catodica. Il programma consiste nell'indovinare l'età di alcune persone sconosciute, passando attraverso indizi: la coppia di concorrenti (marito e moglie, due colleghi, due amici) parte da un budget di 100mila euro e procede a handicap, ogni errore una somma se ne va in fumo. «Chiedere l'età oggi è molto pop, chiedere la professione come fa I soliti ignoti è molto meno intrigante. Ci sarà da divertirsi spiega Papi perché o faccio questo, io, o mi defilo. Difatti, pur avendo diverse proposte da canali più importanti, ho accettato la sfida di convincere il telespettatore a mettersi alla ricerca di Tv8, per me». La ricetta di Papi è semplice: «Quella cui pensai da giovane quando mi diedero Papi Quotidiani per sostituire Vittorio Sgarbi: era l'esordio su Mediaset, la prima cosa importante. Mi dissi: devo convincere la casalinga che cucina e vede la tv minuscola e in bianco e nero». E i giovanissimi allora? Quelli li ho conquistati dando retta a mia figlia, che ha 17 anni e sa tutto dei social. Ho formato un team con Danti, Dj Marnik, Fabio Rovazzi, Vittorio Sgarbi e altri pazzi, e mi sono buttato sul rap». Ne è nato Mooseca, singolo che da questa primavera ci ha messo poco a conquistare i ragazzi: «E ora voglio puntare a Sanremo assicura Papi -; stiamo già lavorando al pezzo, manca ancora il testo. Io ci provo». E a proposito del Festival, Enrico Papi sa per certo chi condurrà il prossimo: «Ma proprio perché lo so, non lo dico». Un bravo conduttore o uno di quelli improvvisati su cui lui ama ironizzare? «No, certo che sarà uno bravo. Io con quelli bravi non ce l'ho: Carlo Conti è uno di questi. Amadeus? Mi deve ringraziare: con il mio Reazione a catena l'ho fatto risorgere. I miei idoli assoluti? Raimondo Vianello per la sua ironia e Corrado per il suo cinismo buono».

Della tv di oggi Papi dice che è «noiosissima». Da salvare? «X Factor versione italiana e Mika, lui sì che funziona. I reality? Mi piacerebbe condurne uno solo per interrompere la dittatura delle donne. Non dico quale, però, sennò mi rigano la macchina».

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