Il gioco è finito male, anche nella realtà. Per una commerciante sudcoreana, la signora Kim Gil-young, la serie tv Netflix più popolare del momento – Squid Game – è diventata un vero e proprio incubo. Da giorni, infatti, la donna è letteralmente tempestata di telefonate, più di 4mila al giorno. Un flusso senza sosta, tra scherzi telefonici e chiamate moleste, che ha reso la sua vita e la sua attività un inferno. Tutta colpa della suddetta serie televisiva: in una scena del seguitissimo k-drama, nel quale i protagonisti si trovano al centro di un perverso gioco mortale, compare un numero di telefono che disgraziatamente esiste davvero. E appartiene, per l'appunto, alla suddetta signora, proprietaria di una pasticceria a Seongju, in Corea del Sud.
"La mia vita è stata distrutta", ha detto Kim Gil-young alla Cnn, spiegando di essere finita in un vortice dal quale le sembra impossibile uscire. "Non riesco a concentrarmi perché numeri sconosciuti mi chiamano ripetutamente", ha aggiunto la donna, ridotta dalle circostanze ad una crisi di nervi e costretta a rivolgersi a un medico che le ha diagnosticato un disturbo da stress acuto. Gli effetti deleteri del pericoloso "gioco del calamaro", insomma, non si sono limitati a coinvolgere i derelitti della finzione cinematografica (che per ripianare i loro debiti accettano la folle sfida) ma si sono estesi alla vita reale dell’ignara commerciante.
L'ulteriore beffa è dovuta al fatto che la donna non può nemmeno cambiare numero di telefono. Né vuole farlo. L’utenza presa d’assalto negli ultimi giorni appartiene infatti alla sua attività professionale e dismetterla potrebbe arrecarle un danno anche maggiore, dovuto alla perdita dei clienti. Già ora, peraltro, il suo negozio è nel caos. "Non riesco a capire la differenza tra chiamate di lavoro autentiche e chiamate scherzose. Ho avuto vecchi clienti che hanno chiamato per lamentarsi del fatto che non riuscivano a raggiungermi", ha testimoniato ancora Kim Gil-young.
Nei giorni scorsi, il candidato alla presidenza sudcoreana Huh Kyung-young aveva offerto 100 milioni di won (circa 72mila euro) alla donna per acquistare il suo numero. La cifra avrà forse ingolosito la povera vittima delle telefonate moleste, ma inutilmente: la legislazione sudcoreana infatti considera infatti illegale la compravendita di numeri di telefono. Di fronte ad una analoga offerta da parte di alcuni rappresentati della produzione tv, la donna si è mostrata quasi infastidita. "Hanno detto che sono dispiaciuti, ma onestamente non sono sicuro che lo siano davvero. Mi chiedo se avrebbero reagito allo stesso modo se non fossi stato un individuo ma una grande azienda", ha commentato la commerciante alla Cnn.
Intanto, Netflix non ha potuto fare altro che ricorrere ai ripari, modificando la scena in cui appare il numero di telefono incriminato. "Stiamo lavorando per risolvere la questione, anche rimontando alcune scene col numero di telefono laddove necessario", ha comunicato la società.
La produzione ha spiegato di aver mostrato solo le otto cifre finali di un numero di cellulare, ma di non essere stata consapevole che, digitandolo, il prefisso sarebbe stato automaticamente aggiunto. Le conseguenze della svista sono sfuggite di mano: la vicenda avrà probabilmente degli strascichi legali.
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