“Minions 2: Come Gru divenne cattivissimo”, un delirio di colori e risate

Film comico e avventuroso dalla trama esilissima e dal fascino psichedelico, indirizzato ai piccoli ma in grado di intrattenere anche i grandi. Dimenticabile, ma senza dubbio divertente

“Minions 2: Come Gru divenne cattivissimo”, un delirio di colori e risate

Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo”, attualmente nelle sale, è un mix esplosivo d’ironia intelligente, sentimento e colori psichedelici, che si colloca come prequel di “Cattivissimo me” e come sequel di “Minions”, il film del 2015 che raccontava la nascita delle creaturine gialle aiutanti tuttofare di Gru.

Uno spettacolo allegro e ritmato, immerso nella cultura pop ed estetica degli anni '70, in cui non si contano i rimandi alla saga originale e le citazioni a pellicole come “Kill Bill”, “Indiana Jones” e “Karate Kid” ma anche ad altre più recenti come “Red” di Disney e “Kung Fu Panda” di Dreamworks.

Il paradosso del cattivo dal cuore d’oro continua ad essere parte della formula vincente della saga ma “Minions 2”, in particolare, intende fare luce su come sia nata la collaborazione tra i piccoletti gialli e quello che all’epoca era un bambino molto solo, ma già conscio delle proprie qualità al punto da pensare di conquistare il mondo dal suo seminterrato.

Gru ha appena 12 anni ma sta per avere un’audizione per unirsi ai suoi miti, i pittoreschi “Malefici 6”, una banda di super cattivi che, una volta deposto il capo, Willy Krudo, ha un posto vacante. Respinto e deriso perché troppo piccolo per aspirare a tanto, Gru decide di vendicarsi mostrando il proprio valore e ruba quindi il magico gioiello al centro di tutti i piani malvagi del gruppo. Intanto il membro fondatore cinicamente abbandonato torna alla carica deciso a combattere i suoi ex colleghi. A dare il via ad una concatenazione di eventi quasi catastrofica saranno i Minions, veri artisti del passo falso involontario.

Tra gag visive ispirate e trascinante colonna sonora, “Minions 2” scorre via fresco e senza particolari sottotesti, se non quello che chiunque ha bisogno di amici solidali per raggiungere i propri sogni. Intrattenimento efficace e fine a se stesso, dunque, in cui solo sporadicamente affiorano cenni a temi importanti come la crescita, il bullismo e l’importanza di avere obiettivi.

A colpi di buffoneria ed espressioni sgangherate, i piccoletti Bob, Stuart, Kevin e Otto, ovvero i Minions riconoscibili, si consacrano icone di comica tenerezza. Non ci si stanca del loro bizzarro esperanto fatto di storpiature linguistiche. Armati di design elementare ed esilarante goffaggine, sono campioni nel generare il caos e, in questo film, oltre a commettere sciocchezze spicciole, finiscono per opporsi con mezzi risibili ai malvagi più famosi del mondo. Allo scopo di salvare Gru peggiorano spesso le cose, ma sanno far sentire al ragazzino di avere in loro una vera famiglia, per quanto talvolta fastidiosa e appiccicosa.

Nella seconda parte del film Gru avrà in suo soccorso anche una figura “formativa” sui generis, in grado di trasmettergli i segreti del mestiere (di cattivo) imparati in una vita.

Onestamente il finale punta solo al climax visivo mentre quello emotivo latita, essendo la trama ai minimi termini e lo scopo ultimo

del film quello di divertire i bambini come fossero su una giostra del Luna Park.

Da sottolineare, però, un particolare non da poco: “Minions 2” si rivela un vero spasso anche per l’accompagnatore adulto.

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