A 87 anni si è spento Little Richard, una una delle anime del rock and roll mondiale. A darne notizia è stato Rolling Stone, che ha ripreso un comunicato del figlio dell'artista che ne ha annunciato la scomparsa senza specificarne la causa. Con la sua morte se ne va un pilastro della musica, uno dei primi visionari dello spettacolo, che con i suoi look stravaganti ha lasciato il segno nell'America conservatrice degli anni Cinquanta.
Little Richard, pseudonimo di Richard Wayne Penniman, nacque a Macon nel 1932. Figlio di una cattolicissima famiglia georgiana, Little Richard è cresciuto immerso nella musica religiosa. Voce potente e acuta fin da giovanissimo, a undici anni decise di diventare prete. La musica gospel ha sempre fatto parte del suo DNA ma crescendo capì che la sua strada non sarebbe stata sugli altari della chiesa evangelista ma sui palchi, dove poteva esprimere al meglio il suo talento. I suoi esordi non furono certo semplici, il mondo della musica negli anni Cinquanta negli Stati Uniti era in pieno fermento e non fu facile per Little Richard trovare un proprio stile riconoscibile e unico. Come spesso accade, anche per lui il successo arrivò per caso, quando durante una pausa in studio iniziò a canticchiare un motivetto insistente. Tutti Frutti è diventata in breve tempo una hit mondiale, ripresa negli anni dai più grandi cantanti tra i quali anche Elivis Presley. Chi di noi non ha mai citato, almeno una volta, la intro di questo pezzo? "Womp-bomb-a-loom-op-a-womp-bam-boom!", è diventato iconico in tutto il mondo e tutt'oggi sono pochi quelli che non la ricollegano a questo brano simbolo del rock and roll.
Sono stati diversi i brani di Little Richard rimasti incisi nella storia della musica. Tra i tanti si possono citare Lucille, Long Tally Sally e Miss Molly, canzoni che sono state in grado di segnare un'epoca ma soprattutto di travalicare le decadi, accompagnado diverse generazioni di americani e non solo. Le canzoni di Little Richard sono state degli inni alla disobbedienza civile negli anni in cui negli Stati Uniti vigevano le leggi segregazioniste. Bianchi e neri iniziavano ad assistere ai suoi concerti in aree diverse ma bastavano poche note della sua musica per abbattere qualunque barriera razziale. Per queste ragioni fu presto messo nel mirino per la sua musica, considerata immorale.
I suoi abiti sgargianti, i colori brillanti e le sue pettinature troppo poco ordinate per gli standard dell'epoca, senza considerare il trucco sugli occhi e la brillantina, erano simbolo di un movimento eccessivamente lascivo, contrario a qualunque buon costume dell'epoca.
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