Ogni film che uscirà in sala sarà accompagnato, su tutti i materiali pubblicitari (trailer, spot televisivi, poster, locandine, siti internet e social anche delle sale cinematografiche), da un bollino con una di queste indicazioni: per tutti, non adatto ai minori di anni 6, vietato ai minori di anni 14, vietato ai minori di anni 18.
In questi due ultimi casi è obbligatoria, per rendere evidenti le ragioni dei divieti, la presenza anche di una o più icone, un po' come accade per i videogiochi, per i contenuti cosiddetti sensibili: violenza, sesso, uso di armi, linguaggio e turpiloquio, uso di sostanze stupefacenti o alcol (ma quest'ultimo non era legale?), discriminazione e incitamento all'odio.
Questa la grande novità grafica che il Giornale è in grado di anticipare. Dall'altro ieri infatti è in vigore la nuova normativa sui divieti dei film per le sale cinematografiche.
Come forse ricorderete, nell'aprile scorso, il Ministro della Cultura Dario Franceschini aveva annunciato la fine della censura. In effetti non c'è più alcun organismo statale che possa vietare la proiezione di un film mentre ora i distributori o i produttori dovranno indicare in autonomia se un film è per tutti, se è vietato ai minori di 14 anni o di 18. Per queste ultime due categorie, la novità importante è che un dodicenne accompagnato da un genitore potrà vedere un film vietato ai minori di 14 anni e un sedicenne uno vietato ai 18. Ma sarà sempre il Ministero, attraverso la «nuova» Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, composta, esattamente come prima, da quarantanove membri, ad avallare o meno le proposte dei privati.
È inoltre facoltà della sola commissione inserire, per i film per tutti, la categoria «non adatto ai minori di 6 anni» che non è un divieto ma un'indicazione alle famiglie.
Naturalmente la ratio legis è quella, citiamo, «di dare informazioni sulla presenza o meno di contenuti potenzialmente dannosi per la crescita personale e sociale di ciascun minore».
Certo però, con l'utilizzo delle icone aggiuntive, realizzate con estro grafico da Vertigo, si finisce un po' per eccedere entrando a gambe tese nei contenuti dei film, magari influenzando lo spettatore. Per fortuna, viene da dire paradossalmente, ci saranno sempre opere che daranno grandi soddisfazioni. Per esempio che cosa sarebbe capitato a Ultimo tanto a Parigi di Bernardo Bertolucci? Sicuramente avrebbe ottenuto anche i bollini che avrebbero svelato sequenze fondamentali come quella di Maria Schneider che impugna una pistola o quella in cui Marlon Brando fa il famoso discorso di incitamento all'odio della famiglia tradizionale.
Ma anche nel recente caso, che ha suscitato molte polemiche per l'eccessivo divieto ai minori di 18 anni, di La scuola cattolica di Stefano Mordini, possiamo tranquillamente
ipotizzare l'en plein delle iconcine. A che cosa servano poi veramente per un film destinato solo ai maggiorenni potrebbe essere oggetto di dibattito. Speriamo solo a non allontanare ancora di più il pubblico dai cinema.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.