Patrizia de Blanck, ospite del programma di Barbara D’Urso, “Pomeriggio 5”, ha raccontato degli episodi del suo passato legati al paranormale o, comunque, inspiegabili: “È successo due volte…io sono una che va verso la luce…le tenebre mi vogliono acchiappare per portarmi verso di loro…avevo questa specie di mostro…un dragone con le corna che a me e a Giada piaceva tanto, lo abbiamo ereditato…ce l’avevo sul tavolino in salone…è venuto un mio amico…con sua sorella, nota sensitiva. Appena entrata dentro casa si sente male…in salone si sente male, stava quasi svenendo e mi dice ‘Patrizia qui c’è qualcosa di molto negativo e mi fa ‘è quello’ indicando il dragone”. Barbara D’Urso ha chiesto alla de Blanck se il dragone sia ancora in suo possesso, ma la risposta è stata secca: “No!”. La sensitiva le suggerisce di “affogare” la statua, ma la contessa è perplessa: “Come faccio ad affogarlo?”. L’ospite le dice di prendere un secchio e di riempirlo d’acqua. Ciò che è accade dopo è molto strano: “Il dragone era di ghisa, dunque pieno, è stato quasi un minuto con le bolle, come quando tu affoghi qualcuno…poi ha smesso”. Venti giorni dopo, su suggerimento della sensitiva, la statuetta è stata gettata nel Tevere da Ponte Milvio, in piena notte.
La giornalista Monica Setta è intervenuta più volte, esprimendo il suo scetticismo. L’altra ospite, Caterina Collovati, ha accusato la contessa di sfiorare l’occultismo, materia pericolosa, con le sue storie. Anche Manuela Villa ha raccontato un aneddoto bizzarro: “Il 7 febbraio ho trovato una cassetta su cui non era scritto nulla, sul mio comodino. L’ho messa nel registratore e c’era una sola canzone ‘Buongiorno Tristezza’, poi quella sera mio padre è morto. Istintivamente ho detto ‘Perché oggi, che è il mio compleanno? 'L’ho presa e le ho fatto fare un bel volo…Ero irritata, mi sono spaventata…dopo ho ricordato tutti gli episodi che mi sono accaduti in quella giornata”.
Si è parlato anche della storia inspiegabile dietro alla rinascita di Lele Spedicato, chitarrista dei Negramaro, colpito da emorragia cerebrale il 17 settembre 2018. Lele non era in studio, ma in un servizio preparato per l’occasione è stata citata la lettera inviata da Giuliano Sangiorgi al Corriere della Sera. Spedicato, infatti, ha raccontato di aver visto il padre defunto di Giuliano Sangiorgi durante il coma:“Me lo ha raccontato proprio Lele, appena ha aperto gli occhi in rianimazione.
Mio padre e il suo calcio nel deretano sono gli ultimissimi istanti che ricorda di quel limbo spazio-temporale in cui è andato a cacciarsi fino all’attimo prima di risvegliarsi…Gli ha detto solo di andare via da quel posto…quale posto poi?! Non ho avuto il coraggio di chiederlo a Lele. Ma lui mi ha assicurato che non è stato un sogno…quel calcio in…lo ha sentito” .- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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