La moglie di Roman Polanski rifiuta di entrare nell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, in aperta polemica con l'organizzazione che, nei mesi scorsi, ha espulso il marito.
Emmanuelle Seigner ha infatti tacciato l'Academy di dimenticanze, così ha scritto una lettera aperta sul Journal du Dimanche per esprimere il proprio dissenso. "Come posso far finta di ignorare che l'Academy poche settimane fa ha espulso mio marito, Roman Polanski, per soddisfare lo zeitgeist (ossia lo spirito culturale di una determinata epoca, ndr) - ha scritto l'attrice francese - La stessa Academy che lo ha premiato con l'Oscar come miglior regista per "Il pianista" nel 2003. Curiosa amnesia! [...] Questa Academy probabilmente pensa che io sia un'attrice sufficientemente arrivista, senza carattere, per dimenticare di essere sposata da 29 anni con uno dei più grandi registi".
L'Academy ha cercato di reclutare Seigner come risposta alle accuse di mancanza di diversità che, da anni, si susseguono. Tanto che nel periodo recente sono stati introdotti 900 nuovi membri, come donne o afroamericani. Le richieste, da quando lo scorso autunno è emerso il movimento #MeToo contro le molestie sessuali, si sono infatti fatte più pressanti. Tanto che si è arrivati appunto all'espulsione di Polanski, sul cui capo pendono delle accuse di violenza sessuale su minore.
Secondo quanto riportato, nel 1977 il regista avrebbe drogato e abusato una bimba di 13 anni a casa di Jack Nicholson,
reato per cui ha passato alcune settimane in cancere. L'anno dopo, temendo un nuovo tempo imprecisato in prigione, Polanski è fuggito in Francia, rifiutando di tornare negli Stati Uniti a meno di nuove garanzie di libertà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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