"Ho bisogno di whisky": così Carlo si prepara a diventare re

Alla Cop26 il principe Carlo inanella un paio di gaffe memorabili, già virali in tutto il pianeta che l’erede al trono si impegna a salvare

"Ho bisogno di whisky": così Carlo si prepara a diventare re

Mentre la regina Elisabetta è ben salda sul trono, tanto da essere stata fotografata alla guida della sua Jaguar con foulard a fiori d’ordinanza, occhiali scuri e piglio deciso una decina di giorni dopo il ricovero, il principe Carlo barcolla (ma non molla) sul palco della Cop26. Che il piccolo inciampo sia un oscuro presagio del suo regno dopo Elisabetta?

Se Carlo crolla, la monarchia che fine fa?

Ricordate quella spassosa scena del film Mary Poppins in cui il figlio del signor Banks non vuole investire i suoi due penny nella banca dove lavora il padre perché preferisce impiegarli per dar da mangiare ai piccioni? Il direttore della banca, anzianotto e piuttosto malfermo sulle gambe, spiega al bambino: “Finché la banca d’Inghilterra sta in piedi, l’Inghilterra sta in piedi. Se crolla la banca d’Inghilterra, crolla l’Inghilterra”. Forse questa frase sarà venuta in mente a qualcuno piuttosto malizioso, osservando il principe Carlo inciampare sulle scale del palcoscenico della Cop26. Solo che, se volessimo essere appena un po’ maligni, la citazione dovremmo cambiarla così: “Finché la regina d’Inghilterra sta in piedi, l’Inghilterra sta in piedi. Se crolla la regina d’Inghilterra, crolla l’Inghilterra”.

Per fortuna l’erede al trono è riuscito a riprendere l’equilibrio prima di finire a terra, ma c’è da scommettere che qualche esperto si sarà chiesto se il futuro regno di Carlo traballerà come ha fatto lui lo scorso primo novembre. Del resto il confronto tra il principe di Galles che sta per franare su se stesso e l’immagine vivace della regina Elisabetta che guida l’auto a 95 anni è un tantino impietoso. Ma forse siamo noi a essere perfidi. Del resto chi non è inciampato almeno una volta nella vita? Dopo il piccolo incidente il principe, con aplomb tutto britannico e senza fare una piega, è salito sul palco ad ammonire il mondo dai pericoli dell’inquinamento. Il principe Carlo, uno di noi.

Un whisky per Carlo

L’erede al trono è sopraffatto dagli impegni. Ora che Sua Maestà è a riposo deve sostituirla in tutti gli appuntamenti più importanti, dal Remembrance Day del prossimo 14 novembre alla Cop26 di Glasgow, doveri troppo gravosi per la Regina, a cui i medici hanno raccomandato riposo assoluto. È possibile, però, che il principe di Galles senta già il peso della Corona pur non avendola ancora indossata?

Un indizio ci sarebbe. Al ricevimento per l’Earthshot della Cop26 il compassato principe Carlo ha preso un bicchiere di whisky e, prima di mandarlo giù quasi tutto d’un fiato, ha detto: “Penso di averne proprio bisogno dopo oggi, ve lo assicuro”. In effetti l’alcol è un piccolo piacere che, con moderazione, si concedeva anche la Regina, finché i medici non le hanno vietato pure il Martini Dry prima di andare a letto. Dobbiamo pensare che regnare sia talmente gravoso da richiedere un piccolissimo aiuto di tanto in tanto? Forse è proprio il contrario.

Una volta, quando una giovane regina Elisabetta voleva ordinare un secondo bicchiere divino a pranzo la Regina Madre, che pure aveva una certa passione per il Veuve Cliquot, le disse: “Non dimenticare, mia cara, che dovrai regnare tutto il pomeriggio”.

Se la pimpante Regina Madre fosse ancora viva, magari direbbe al nipote una frase molto simile, avendo cura di sottolineare che anche lui dovrà regnare. Prima o poi. Meglio non esagerare, anche perché Carlo ha già dimostrato di saper inciampare da sobrio.

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