'The Rock' è un padre che sfida l'impossibile in "Skyscraper"

Un disaster-action che porge in maniera godibile una serie di cose già viste. Dramma sullo sfondo, ridicolaggini e adrenalina in primo piano. Ottimo come contorno ai popcorn.

'The Rock' è un padre che sfida l'impossibile in "Skyscraper"

Dwayne 'The Rock' Jhonson è il protagonista di "Skyscraper", film d'azione ispirato a grandi titoli del passato come "L'inferno di cristallo" (1974) e "Die Hard" (1988) ma che li rilegge in versione popcorn-movie estivo.

Will Sawyer (Dwayne Johnson), veterano di guerra e agente dell'FBI, perde una gamba in un'operazione per liberare degli ostaggi. Dieci anni dopo vive con moglie e figli a Hong Kong, dove ha ottenuto un incarico come analista della sicurezza del grattacielo più alto del mondo, il futuristico "The Pearl". Quando un piano dell'edificio prende improvvisamente fuoco, dolosamente, la Polizia ritiene sia colpa di Will, il quale si vede quindi costretto a fuggire all'arresto non solo per trovare i veri responsabili ma per salvare la sua famiglia, intrappolata in un appartamento sopra il livello dell'incendio.

Da questo punto in poi la trama si svolge esattamente come ci si immagina, eppure la mancanza di originalità non smussa il divertimento derivante dall'osservare prodezze che violano molte leggi della fisica. Le acrobazie iperboliche di un capo famiglia devoto, armato di muscoli e nastro adesivo, fanno sorridere perché degne di un videogioco. Dwayne Johnson continua a interpretare personaggi che spiccano per doti atletiche, spirito indomito e rettitudine morale ma le sue ripetute ed appariscenti gesta non generano l'effetto anestetizzante di altri film fondati sugli effetti speciali, perché lui cattura con il piglio emotivo e l'autoironica mancanza di senso del ridicolo. Qui, ad esempio, il suo Will è il primo a definire stupide certe stravaganti acrobazie che fanno il verso a "Mission Impossible", eppure continua a deliziare il suo pubblico schivando pallottole, arrampicandosi a mani nude e saltando nel vuoto, mosso dall'imperativo di ricongiungersi con il bene più grande, la famiglia.

A scrivere e dirigere "Skyscraper" è Rawson Marshall Thurber, che aveva già lavorato con Johnson in "Una spia e mezzo", mentre la coprotagonista è Neve Campbell, celebre per la saga "Scream".

Verso la fine si rende omaggio alla storica sequenza degli specchi de "I 3 dell’Operazione Drago" di Bruce Lee, ma è soprattutto magnificando, durante tutto il film, l'elegante verticalità di una Hong Kong ultramoderna che si strizza l'occhio all'importantissimo mercato cinese.

Nonostante la totale prevedibilità, si sorride della becera inverosimiglianza. Le esagerazioni di "Skyscraper" sono l'ideale per una serata senza pretese né pensieri.

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