La salma di Lucio Dalla torna a Bologna, sua città natale, dove domenica si terranno i funerali. L'ultimo saluto al grande cantautore avverrà nella Basilica di San Petronio, in Piazza Maggiore. La funzione religiosa inizierà alla 14,30. Una coincidenza che colpisce: proprio domenica, infatti, Dalla avrebbe compiuto 69 anni. Sabato mattina alle 9,30, nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, sede del Comune, aprirà la camera ardente. Il Comune ha esposto la bandiera a lutto. L’assessore alla Cultura Alberto Ronchi pensa ad un concerto-tributo. Il lutto cittadino è stato proclamato per domenica 4 marzo.
A partire da domani saranno trasmesse le canzoni di Lucio Dalla in Piazza Maggiore (la sua Piazza Grande). La morte di Dalla, secondo il sindaco di Bologna Virginio Merola, "è una perdita per tutto il mondo della cultura, pertanto credo sia giusto mettere a disposizione la città per ricordarlo ogni 4 marzo, e che sia la comunità degli artisti a decidere modalità e forme. Oltre alla bella idea di sonorizzare via D’Azeglio con le sue musiche, come proposto dal consigliere Benedetto Zacchiroli, è d’obbligo per noi dedicare la prossima stella della Strada del jazz (via Orefici) a Lucio Dalla".
Spostata la partita del Bologna
La partita fra Bologna e Novara, in programma domenica alle 15, è stata spostata alle 18.30 vista la concomitanza con il funerale di Dalla. Le due società hanno trovato un accordo che è stato avallato dalla Lega Calcio.
Fan in coda per l'ultimo saluto
Davanti alla camera mortuaria Saint Roche, di Montreux (Svizzera), stamani c'erano moltissimi fan, in prevalenza immigrati italiani. C'è chi ha un fiore in mano, chi un bigliettino. Tutti sono tristi e ancora sbigottiti per la scomparsa del grande cantautore. "Abito qui vicino, ho saputo adesso dalla televisione che Dalla era qui e sono corsa subito", racconta Maria Castrenzi, italiana di nascita ma in Svizzera da tempo. Flavio Durante, fisarmonicista, aveva accompagnato Dalla in alcuni concerti: "Sono un suo amico - racconta - contavo di vederlo in una sua tappa del tour, non ne ho avuto il tempo, era una brava persona, onesta, che non si può dimenticare".
La Cei: no al funerale show
"Speriamo che i suoi funerali non vengano spettacolarizzati, ma pure se questo accadrà non sarà certo colpa sua". È la preoccupazione espressa da monsignor Domenico Pompili portavoce della Cei. "La morte, quando tocca persone normali viene spesso rimossa, vissuta nel privato - spiega Pompili -.
Quando riguarda stelle del cinema o della canzone può diventare uno spettacolo, con un’esaltazione della persona, cioè della sua vita, che è un altro modo per non parlare della morte, per rimuovere il problema. Pensiamo al caso di Michael Jackson. Per il caso di Dalla, vediamo come andrà".
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