"Schwarzenegger e io siamo anziani. Ma restiamo belli tosti"

L'attrice è di nuovo l'eroina di «Terminator»: «Ho accettato soltanto per James Cameron»

"Schwarzenegger e io siamo anziani. Ma restiamo belli tosti"

Sarah Connor è tornata, più tosta e combattiva che mai. Sono passati ventotto anni dalla sua ultima apparizione al cinema, quando uscì Terminator 2 Il giorno del giudizio, trentacinque dal primo Terminator, classico sci-fi di James Cameron, con Linda Hamilton e Arnold Schawrzenegger nei panni del robot del titolo. Da allora ad oggi altri tre film del franchise sono stati girati ma, se Schwarzenegger ne ha disertato uno, Terminator Salvation del 2009, perché allora era Governatore della California, la Hamilton ha sempre detto di no a ogni successiva offerta dopo il secondo film. Ora però ha deciso di tornare, nel sesto film del franchise, Terminator - Destino oscuro, diretto da Tim Miller e scritto e prodotto da James Cameron ideatore della saga. Nel cast oltre a lei e a Schwarzy, ci saranno anche Mackenzie Davis, Natalia Reyes, Diego Boneta e Gabriel Luna.

Signora Hamilton, come mai questa volta ha detto sì?

«La ragione si chiama James Cameron. Credo che nessuno possa negare il fatto che i primi Terminator siano stati i migliori. Se non fosse stato lui a guidare la nave, non l'avrei fatto».

Hanno dovuto insistere?

«Mi hanno chiamato più volte. Non rispondevo e non richiamavo. Ho preso l'abitudine di definire questo approccio con il telefono Hamill-Time, lascio a voi indovinare perché. Loro sono stati perseveranti, all'ennesima telefonata mi sono decisa a rispondere».

Cosa ha di diverso questa nuova Sarah?

«È più altruista, non è più la feroce protettrice di per sé stessa dei primi film, ma si butta nelle situazioni altrui con spirito altruistico. Eppure resta una outsider. Non è che ami così tanto il prossimo, ma c'è questa lotta in corso contro le macchine, ovviamente, e lei non si tira indietro».

Sarah Connor è sempre stata un personaggio iconico. Oggi è ancora più un modello per le ragazze e le giovani donne, nell'epoca di Time's Up?

«C'è un meme che gira su internet e che dice Sii una Sarah Connor nel mondo delle Kardashian, mi piace, ma io non credo, non mi sento un'icona. Non è così che penso a me stessa o a Sarah».

Perché non si sente un'icona? E' suo uno dei primi personaggi femminili forti della storia del cinema americano.

«Il fatto è che secondo me è giusto che al cinema ci siano tutte le sfaccettature dell'animo femminile, personalmente mi sarebbe piaciuto interpretare nella mia carriera anche donne deboli, o divertenti, ma non è accaduto perché mi vedevano troppo forte dopo Terminator. Ricordo una volta che un regista mi ha negato una parte perché non avevo mai interpretato un - sono sue parole - ruolo normale. Per questo sono felice di avere 62 anni, mi dà modo di esplorare donne più vulnerabili».

Ha notato cambiamenti a Hollywood? Ai tempi dei primi Terminator era più dura essere la protagonista femminile, immagino.

«Era più inusuale, non più dura. Il primo film è stato difficile perché allora Sarah era una vittima e io con lei. Poi è diventata una combattente».

Con Arnold Schwarzenegger eravate rimasti in contatto? Come è stato ritrovarsi?

«Bellissimo, lo adoro. Anche se non siamo rimasti davvero in contatto, ci siamo un po' persi di vista quando è diventato governatore. Non mi è mai venuto in mente di dire: Ora chiamo il governatore al telefono. Non sono nemmeno sicura se me lo avrebbero passato».

Immagino di sì.

«Cosa avrei dovuto dire? Ciao, vorrei parlare con il governatore. Sono Linda Hamilton, abbiamo lavorato insieme quando lui era un robot.

Comunque non l'ho fatto e così per qualche tempo non ci siamo sentiti, ma questo non ha fatto altro che aumentare il mio entusiasmo quando si è trattato di reincontrarlo sul set. E' ancora molto forte, è stato divertente rimbalzare sul suo petto e oltrepassarlo con una giravolta. Anche se siamo anziani siamo ancora molto cool!».

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