Era un genio, un destabilizzatore delle regole musicali, e per questo molta critica con la puzza sotto il naso lo considerava un ciarlatano o un pagliaccio, anche per le sue compromissioni con il mondo del rock. Poi Frank Zappa - anche se lui non lo ha mai saputo perché è scomparso nel 1993 - è stato riabilitato e il suo nome è stato inserito tra quello dei grandi compositori, come i suoi modelli Edgar Varése e Anton Webern. La prova? L'opera di Zappa The Yellow Shark (Lo squalo giallo) aprirà, in prima esecuzione italiana, la Biennale Musica di Venezia, il 28 settembre, eseguita dal Parco della Musica Contemporanea Ensemble con David Moss alla voce.
L'opera, incisa su un album dal vivo (e poi riversata anche nel cd Everything Is Healing Nicely), fu progettata per essere eseguita al Festival di Francoforte del 1992. Zappa era già malato, e partecipò alle sessioni soltanto come direttore d'orchestra. «Le mie perplessità - diceva - erano sul tipo di ensemble da utilizzare per la mia musica. Non volevo un'intera orchestra ma un gruppo che potesse capire ciò che la mia mente aveva partorito». Non fu cosa facile... Eppure Henning Lohner, regista tedesco che aveva girato un documentario su Zappa e che era affascinato dalla sua personalità e dalla sua arte, convinse Zappa a scrivere l'intera opera. Fu scelto una orchestra tedesca di 18 elementi, l'Ensemble Modern, specializzata in avanguardia contemporanea, che si recò a Los Angeles negli studi Joe's Garage di Zappa. «Nel corso di queste prove - scrive Greg Russo nel recente libro su Zappa Cosmik Debris - Zappa aveva insegnato ai musicisti lo stile, gli elementi sonori e gli accorgimenti necessari per un'appropriata esecuzione del materiale. I componenti dell'Ensemble Modern arrivavano ore prima dell'orario stabilito di inizio prove per perfezionare il loro modo di suonare. L'idea originaria di Zappa era quella di comporre sul Synclavier dei pezzi per l'Ensemble, ma l'inatteso e spesso sorprendente esito delle loro performance durante le prove aveva indotto Frank a orientare il progetto verso differenti direzioni». Zappa infatti scoprì nei componenti del gruppo alcune caratteristiche particolarmente adatte al suo estro beffardo e al suo umorismo. Per esempio il pianista Hermann Kretzschmar, si improvvisò voce recitante e con uno stentoreo inglese con accento marcatamente tedesco lesse parti di lettere in Wonderful Tatoo e persino un modulo dell'Ufficio Immigrazioni degli Stati Uniti in Welcome to the United States.
Non tutto naturalmente filò liscio; G-Spot Tornado ad esempio alle prove fu un disastro e fu provato a lungo (per mesi) dall'Ensemble Modern per poterlo poi eseguire dal vivo in concerto. Dopo la fine di The Yellow Shark le sperimentazioni e le improvvisazioni continuarono con l'intervento del violinista elettrico L. Shankar e con il rifacimento di brani come T'Mershi Duween, un brano eseguito dal vivo da Frank negli anni '70. Molto particolare per l'uso degli strumenti è il pezzo Questi cazzi di piccione, dedicato a Venezia. Quella Venezia che ora rende omaggio a Zappa e allo stesso tempo darà un premio alla carriera al mago del pianoforte Keith Jarrett (ma lui non andrà a Venezia a ritirarlo).
Sono molti comunque oggi gli ensemble che eseguono composizioni di Frank Zappa con arrangiamenti classici.
Il primo e più importante di questi è il complesso svedese The Omnibus Wind Ensemble, che ha approntato un programma intitolato From Mozart to Zappa di grande successo presso il pubblico. Ci sono poi The Meridian Arts Ensemble, The Juilliard Wind Ensemble diretto da Mark Gould e gli inglesi Britten Sinfonia.
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