Dal palcoscenico della politica, calcato per diversi anni come attore protagonista, a quello teatrale. Sceso un sipario, se n'è alzato un altro. Nichi Vendola si ritroverà di nuovo al centro della scena, con il pubblico dinanzi e i riflettori puntati addosso. Stavolta, però, senza alcuna finalità elettorale. L'ex presidente della Regione Puglia debutterà infatti a teatro e lo farà nella sua Bari con uno spettacolo di riflessioni e poesie ispirate all'attualità sociale. "Parole, versi e suoni" accompagneranno la pièce dell'ex leader di Sinistra ecologia e libertà, che porterà sul palco i temi politici - in senso lato - e culturali a lui più cari.
Lo spettacolo ideato da Vendola, intitolato "Quanto resta della notte", andrà in scena al teatro Piccinni nel capoluogo pugliese domenica 27 febbraio alle 19.30. Per il pubblico pagante, il biglietto avrà un costo più che accessibile: solo 5 euro per ascoltare le poesie declamate dall'esponente della sinistra libertaria, come lui stesso si definisce sul proprio profilo Twitter. La performance teatrale di Vendola, realizzata nell'ambito del progetto "Teatro dei sogni", sarà articolata in otto capitoli poetici, ciascuno dei quali approfondirà determinati temi. Stando alle anticipazioni, l'ex governatore della Regione Puglia parlerà della patria al singolare, dei nazionalisti e dei sovranisti, ma anche della patria al plurale in riferimento a chi combatte "la guerra, il razzismo, il maschilismo, il suprematismo".
I riferimenti alla stretta attualità dunque non mancheranno, se pur da un preciso punto di vista. "Si parla di noi al tempo del Covid, della cultura dello stupro e del femminicidio, del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza, di lesione della democrazia, di sospensione dei diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli apparati dello Stato", recita una descrizione riportata sul sito del teatro pubblico pugliese. Nel primo capitolo del suo spettacolo, in particolare, Vendola menzionerà Alan Kurdi, il bambino con la maglietta rossa "simbolo di tutti i bimbi morti nel tentativo di migrare". Nel quarto invece ricorderà il G8 di Genova e la morte di Carlo Giuliani, nell'ottavo infine parlerà a modo suo dell'amore, ovvero "del mettersi al mondo con il senso storico, politico, poetico del pride".
In versi, e con la prosa lambiccata di sempre, l'ex leader di Sinistra ecologia e libertà dirà la sua a 360 gradi. Del resto, dopo la condanna in primo grado per concussione aggravata sul caso Ilva subita lo scorso maggio, era stato lo stesso Vendola a dichiarare di voler tornare a farsi sentire.
"A differenza degli anni passati non rinuncerò a parlare delle cose che mi stanno più a cuore. Sia pure dai margini della scena, vorrei continuare a offrire un punto di vista che deriva da un'inesausta passione politica", aveva scritto l'ex governatore in un post dai toni accorati.
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