"È stata la mano di Dio" vs "Freaks Out", ecco i due grandi sfidanti per i David

Con sedici candidature a testa questi due film sono nettamente favoriti Svettano anche "Qui rido io", "Ariaferma" e "Diabolik". Ai margini Moretti

"È stata la mano di Dio" vs "Freaks Out", ecco i due grandi sfidanti per i David

Non sembra ci siano molti dubbi su chi saranno i due grandi e principali sfidanti che si contenderanno, il prossimo 3 maggio, i David di Donatello italiani. Con 16 candidature a testa, infatti, svettano i due film che, per motivi diversi, hanno caratterizzato gli ultimi dodici mesi sul grande schermo. Da una parte, È stata la mano di Dio, la bellissima autobiografia della sua infanzia, firmata da Paolo Sorrentino, che è riuscita anche ad andare, purtroppo senza fortuna, nella cinquina degli Oscar. Dall'altra, la pellicola (anche se, in realtà, non sono più tali) che è un concentrato di emozioni e creatività, ovvero Freaks Out di Gabriele Mainetti, esempio di come il cinema italiano «eppur si muove» e sappia ancora dare zampate vincenti. A seguire, nella classifica dei film più nominati, troviamo Qui rido io di Mario Martone che ha collezionato 14 candidature, Ariaferma di Leonardo Di Costanzo e Diabolik dei Manetti Bros. con 11 Nomination ciascuno, mentre ne hanno ottenute sei, rispettivamente, A Chiara (di Jonas Carpignano), I Fratelli De Filippo (di Sergio Rubini) e il meraviglioso Ennio (di Giuseppe Tornatore). Ignorato del tutto o quasi il deludente Tre Piani di Nanni Moretti, relegato ai margini.

In lizza, per le Nomination, erano tutti i film usciti dal 1° marzo del 2021 al 28 febbraio 2022, scelti dalla giuria dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello. Eleggibili, per i David 2022, non solo quelli distribuiti tramite la sala, ma anche con modalità alternative, considerando anche l'esplosione dei titoli esclusivi per lo streaming e la chiusura, per largo tempo, dei cinema.

La grande novità è che il 3 maggio, la cerimonia di premiazione, che andrà in onda, in prima serata, su Raiuno, si svolgerà, in presenza, proprio negli studi di Cinecittà. «Si tratta di una scelta non solo risarcitoria per quello che il cinema ha vissuto nell'ultimo biennio a causa della pandemia», ha spiegato il direttore di Raiuno, Stefano Coletta». Toccherà a Carlo Conti presentare la serata, affiancato da Drusilla Foer: «Ricordo le prime a Cinecittà che davano proprio il senso dell'evento. Proprio come dovrà essere questa, con il tappeto rosso e l'arrivo dei protagonisti». E Drusilla? «È un onore dividere il palco con lei, grande nobildonna senese. Insieme cercheremo di portare ironia, leggerezza ed eleganza in una serata dove viene celebrato il cinema. Andremo soprattutto a braccio, ma prometto che non farò battute sulle acconciature dei presenti e nessuno mi tirerà un cazzotto». Con un attacco al politicamente corretto: «Recentemente ho rivisto Amici Miei, con degli amici. E ci siamo divertiti a constatare che oggi quel film durerebbe 3 minuti. La maggior parte delle scene del film di Monicelli, a partire da quella degli schiaffi ai passeggeri del treno, non passerebbero al vaglio del politicamente corretto».

Quanto alle candidature principali, quella per il miglior film italiano se la giocheranno Ariaferma, E' stata la mano di Dio, Ennio, Qui rido io e Freaks Out. I cinque titoli hanno anche lanciato i rispettivi registi per giocarsi il David per la miglior regia.

Quanto alla cinquina degli attori protagonisti, in lizza saranno Elio Germano (America Latina), Silvio Orlando (Ariaferma), Franz Rogowski (Freaks Out), Filippo Scotti (È stata la mano di Dio), Toni

Servillo (Qui rido io). Come attrici protagoniste, invece, le candidate ai David sono Aurora Giovinazzo (Freaks Out) Miriam Leone (Diabolik), Maria Nazionale (Qui rido io), Rosa Palasciano (Giulia) e Swamy Rotolo (A Chiara).

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