Fatto il festival, scoperto lo scandalo. Anche se, signora mia, non ci sono più gli scandali d'una volta. Toccherà quindi accontentarsi dell'attore porno più sdoganato dell'universo, il nostro Rocco Siffredi, messo a nudo (ma lo ha già fatto Le Monde qualche giorno fa) in Rocco dei francesi Thierry Demaiziere e Alban Teurlai. Il film verrà presentato alle "Giornate degli Autori", sezione autonoma e parallela della Mostra di Venezia, e si aprirà proprio con un primo piano rivelatore dell'attrezzo del mestiere del pornoattore. Ma di film audaci sarà piena la Mostra. Ecco fuori concorso Planetarium di Rebecca Zlotowski con Natalie Portman e Lily-Rose Depp (la figlia di Johnny) in una strana famiglia dai legami sempre più torbidi, mentre in Safari Ulrich Seidl racconta la caccia grossa - "chi non ha lo stomaco forte si astenga", avverte Alberto Barbera direttore della Mostra di Venezia - di tedeschi e austriaci in Africa dove naturalmente gli uomini appariranno come i veri animali. Mentre sfugge a ogni classificazione il protagonista del documentario di Charlie Siskel American Anarchist, autore di uno dei libri più venduti al mondo su Amazon per costruirsi in casa esplosivi e bombe.
E chissà che alla fine a sorprenderci veramente e paradossalmente non sarà la cara e vecchia religione con Vangelo di Pippo Delbono (evento speciale sempre alle Giornate) ambientato tra i profughi richiedenti asilo dove, dice il regista, "ho trovato qualche cosa in loro che credo c'entri con la verità, la bellezza, l'arte, la fede. E forse con quel Vangelo in cui tanto credeva mia madre".
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