Tony Gallo, lo street artist che produce «pezzi unici»

Emanuele Beluffi

Tony Gallo è il fenotipo dello street artist: tatuaggi, stencil e bomboletta spray, spesso i muri sono le sue tele. Ma non fa teschi. Il suo tratto, assimilabile a quello di un pittore prestato alla street art, è onirico e legato a quella dimensione simbolica assimilabile al genere fantasy. Nella sua produzione mancano la politica e la trasgressione, ma è sempre espressione dell'arte al servizio di qualcosa. Un esempio illustre: Louis Vuitton con Jeff Koons. Tony Gallo è uno street artist, ma se la street art ha paura del molteplice, lui al contrario realizza pezzi unici. E se la street art, che è l'arte più contemporanea, brilla per la sua tensione popolare e civile (vedi Banksy), l'arte di Tony Gallo segue lo stesso solco ma in una direzione specifica: il mondo dell'infanzia, con la scelta di quel suo primo soggetto che poi avrebbe reiterato in ogni opera, assecondando un afflato fantastico alla Joshua Reynolds con accenti di mestizia e colori tenui e non squillanti.

Fino al 15 aprile lo potrete vedere al Mondadori Store di piazza Duomo a Milano con la mostra «Dream a gift», in partnership con Boscolo, che ha reso possibile la realizzazione di 100 cofanetti «Boscolo Gift» in edizione limitata. Ogni scatola è una piccola tela di Tony Gallo.

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