Torna Imma, commissaria di ferro

La protagonista Vanessa Scalera è la rivelazione di cinema e tv

Torna Imma, commissaria di ferro

Vanessa Scalera sembra capitata in mezzo alla popolarità quasi per caso. Non tanto perché grazie ad Imma Tataranni (la serie che due stagioni fa la lanciò inattesa quanto apprezzata protagonista da cinque milioni di telespettatatori, stasera al ritorno su Raiuno) ha agguantato la notorietà a 44 anni, dopo una carriera d'interprete soprattutto teatrale.

Ma soprattutto perché sembra ancora gestire le spiazzanti conseguenze del successo con la stupita sincerità di chi proprio non se l'aspettava. «Forse alla notorietà sono arrivata tardi, è vero ammette subito -. Ma a parte il fatto che per strada non mi riconosce ancora nessuno, tranne che a Matera dove abbiamo girato. Sono comunque fortunata: ci sono talenti che non vengono scoperti affatto».

Il suo invece - è un talento che già comincia a dare i suoi frutti: dopo la fiction d'esordio la Scalera ha girato in film come L'Arminuta di Giuseppe Bonito, Diabolik dei fratelli Manetti e Corro da te di Riccardo Milani. «Ma non ho i fan sotto casa. Nemmeno nel paesino brindisino dal quale vengo, Mesagne». Nei nuovi otto episodi della serie il suo temperamentoso sostituto procuratore dovrà occuparsi di un delitto avvenuto durante la transumanza, interrogando «a modo suo, e cioè - come al solito - senza tanti complimenti» nientemeno che il procuratore capo Vitali (Carlo Buccirosso). Quindi dovrà chiarire la sua posizione nei riguardi del bel maresciallo Calogiuri (Alessio Lapice), che dopo estenuati scambi di languide occhiate aveva finalmente baciato solo alla fine della scorsa serie: «Abbiamo intenzionalmente lasciato il pubblico appeso a quel bacio si diverte lei -. Vedremo come farà Imma a districarsene». Già: perché solitamente energica e volentieri insofferente, solo davanti agli occhi blu del maresciallo Imma si fa tenera come un agnellino: «E devo dire che da attrice riesco in questa trasformazione proprio grazie allo sguardo di Alessio. Che ha negli occhi un candore tale da aiutarmi a rifletterlo nei miei».

Per il resto è sempre la stessa. E cioè, come l'ha definita Mariolina Venezia (autrice dei romanzi da cui è tratta la serie, per la regia di Francesco Amato), «Una donna del Sud, che deve farsi largo in una cultura dominata dagli uomini».

Perfino le scelte del suo guardaroba - vistoso, ad usare un eufemismo- ne rispecchiano il carattere indipendente. Anzi: «Intemperante come precisa - perché Imma è una che va veloce. La lentezza le fa perdere le staffe. E in genere non ha stima del genere umano. Si crede superiore alla sua media».

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