Ispirata da un racconto di Doris Lessing intitolato "Le nonne", la regista Anne Fontaine racconta la storia di due donne legate da grandissima amicizia che finiscono con l'innamorarsi ciascuna del figlio dell'altra.
Lil (Naomi Watts) e Roz (Robin Wright) si conoscono fin da bambine e vivono un rapporto di grande complicità. Anche il figlio di Roz , Tom (James Frecheville), e il figlio di Lil, Ian (Xavier Samuel), condividono da sempre una stretta amicizia che li vede compagni di surf. Lil è vedova da molti anni; quando il marito di Roz si trasferisce a Sidney per lavoro, le due donne e i loro figli, oramai maggiorenni, iniziano a trascorrere ancora più tempo assieme, complice il fatto di vivere in due case attigue di fronte alla spiaggia. Lo strano quartetto, il cui quotidiano si svolge tra assolata indolenza, nuotate, partite a carte e cene in terrazza, vedrà piano piano trasformare quella che è un'intesa innocente in una passione proibita, perché sbocceranno presto due relazioni.
E' questa una pellicola che in alcuni momenti affascina per lirismo estetico e bravura delle protagoniste ma, per il resto, è del tutto priva di buon senso.
Al fascino raffinato di Naomi Watts e Robin Wright si deve molta della compostezza del film. Sono due attrici che incarnano l'antitesi della volgarità e rendono quindi molte scene una sorta di servizio fotografico patinato da cui è bandita ogni nota morbosa. La bellezza degli scenari e l'estetica perfetta dei corpi dei protagonisti sembrano voler rendere almeno visivamente accettabile quella che è la quintessenza della trasgressione, lo pseudo incesto compiuto da queste donne con ragazzi che hanno visto nascere e crescere.
In questa sorta di Eden balneare, i quattro personaggi mangiano tutti assieme il frutto proibito (non a caso in una scena prendono ciascuno uno spicchio di mela prima di ritirarsi in due camere). Che le priorità delle due donne passino da materne ad amorose, si evince chiaramente quando, durante un litigio fra i due ragazzi, si precipitano a consolare il partner piuttosto che il figlio. L'unica preoccupazione delle due sembra essere quella di non apparire socialmente sconvenienti e mantenere un'elegante rispettabilità. Per loro, avere decoro significa sfoggiare classe e modi gentili. C'è posto per lo sconvolgimento interiore solo quando il gioco rischia di incepparsi e deludere qualcuno dei partecipanti. Non c'è vero dramma interiore, i dubbi morali giacciono schiacciati dall'anelito all'appagamento dei sensi; se c'è una paura è solo, nelle due madri, quella di invecchiare. Se sia amore o tensione sessuale, nessuno se lo chiede.
L'importante è poter
continuare a vivere quell'isolamento dorato e impenetrabile, quella perenne estate in riva al mare, come fossero naufraghi volontari in una sorta di "Laguna Blu" versione milf e toy-boy. Una pellicola tutto sommato noiosa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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