È stata la moglie di Juan Domingo Peròn, presidente dell’Argentina. Oltre che iconica first lady, Evita è stata una donna dal gran cuore, di gran classe ma molto vicina alle esigenze del suo popolo, tanto da diventare una delle personalità più amate di tutta l’Argentina. Si è spenta all’età di 33 anni a causa di una grave forma di tumore, ma il ricordo di Evita è rimasto nel cuore di tutti. Amata come una delle "prima donne" della politica argentina, negli anni ’50 si è distinta appoggiando sia le idee del marito che diverse campagne di solidarietà per i più deboli. Oggi, il mito di Evita rivive in una serie tv che in Italia arriva su Disney dal 26 luglio. Sette gli episodi per Santa Evita, un racconto che miscela fatti realmente accaduti al puro romanzo televisivo, per delineare l’immagine di una donna che è diventata leggenda.
La fiction è ispirata all’omonimo bestseller di Tomas Eloy Matinez, celebre autore argentino, che si sofferma non solo sulle vicende personali di Evita quando era ancora in vita ma su tutto quello che è accaduto dopo la sua morte, e la storia intricata sul ritrovamento del corpo. Prima di trovare una degna sepoltura, è rimasto nascosto per 16 anni a causa di un golpe al governo di Domingo, così da evitare che la sua morte potesse diventare un simbolo contro i politici anti-peroniani. E la serie tv ricostruisce piuttosto fedelmente quello che è accaduto alla salma di Evita, ma soprattutto, regala al pubblico un’immagine schietta di una donna che è stata al passo con i tempi.
Il calvario della salma di Evita Peròn, di cosa parla la serie tv
La storia prende il via a Buenos Aires, nel luglio del 1952, proprio quanto Evita Peròn muore a causa di un tumore alle ovaie. È un momento molto difficile per l’Argentina, tampinata dagli oppositori al regime di sinistra del presidente Domingo, tanto è vero che gli avversari celebrano con felicità la morte della first lady tanto amata dal popolo. Nel ricordo è ancora impressa la sua ultima apparizione pubblica, che risale al 4 giugno dello stesso anno, in cui si è fatta vedere insieme al presidente sull’auto di Stato in un bagno di folla che, oggi, è stato ripreso persino dai libri di storia. La morte di Evita, però, crea una fattura nella vita e nella politica del presidente argentino.
Con la paura che la salma della stessa Peròn potesse diventare una sorta di simbolo per il popolo e per gli avversari politici, un colpo di stato rovescia la presidenza di Domingo e il corpo di Evita viene trafugato. Siedici anni dopo è un giornalista di Buenos Aires che si trova a rincorrere una notizia sul ritrovamento del corpo di Evita e a destreggiarsi in un abile gioco d’inganni e menzogne lungo più di un decennio.
Un’algida ricostruzione storica
Il mito di una donna che ha rivoluzionato i costumi di una società è al centro di una serie tv di grande impatto. Piace perché è stata ricostruita molto fedelmente l’immagine dell’Argentina degli anni ’50 e ’70, ma convince di meno la release scenica. Una narrazione lenta e didascalica non riesce in nessun modo a far spiccare il volo alla serie su Evita, che resta impantana senza mai coinvolge il pubblico fino in fondo. Anche se emerge una fotografia veritiera dell’amata first lady argentina, sono poche e sparute le vere emozioni. Manca l’intrattenimento e il melò, ma prende spazio solo un’algida ricostruzione storica che "viaggia" avanti e indietro nel tempo facendo perdere mordente alla narrazione. È un racconto poco incisivo, frammentario e di non facile fruizione.
Evita nella cultura di massa
È stata una donna all’avanguardia che è stata adorata proprio per il suo temperamento fuori dagli schemi. Di così grande importanza che è stata oggetto di studi universitari ma anche di saggi e biografie romanzate, come quella a cui è ispirata la serie tv. Oltre a questo, la vita della celebre moglie del presidente Domingo è diventata un musical del 1996 che ha regalato grande successo a Madonna che, tra l’altro, ha curato la colonna sonora. Immortale è la hit You must love me e Don’t Cry for me Argentina. Ma non è tutto. Il film con Madonna è ispirato a sua volta a uno spettacolo a teatro di Andrew Lloyd Webber, regista de Il Fantasma dell’Opera, che aveva portato a Broadway tutto il fascino e la bellezza di Evita. Il recital è arrivato in Italia nel 2017 con la voce di Malika Ayane che, però, non ha riscosso un buon successo di pubblico.
Chi era (per davvero) Evita Peròn?
In pochi sono a conoscenza del fatto che Evita è un affettuoso diminutivo con cui il popolo chiamava la politica. Il suo nome vero era Maria Eva Duarte de Peròn. Era di umili origini, nata in un villaggio a 280 chilometri da Buenos Aires ed è stata l’ultima di cinque figli. Si è trasferita nella capitale a 15 anni per inseguire il suo sogno di diventare attrice. Infatti, per un primo periodo, ha proseguito una proficua carriera in radio e in palcoscenico. Fino a quando non ha incontrato Domingo nel 1944 a un evento per le vittime del terremoto di San Juan. E fu amore a prima vista tanto da sposarsi l’anno successivo. Evita è stata una moglie fedele ma anche attiva in politica, proponendo insieme al marito una politica sociale e nazionalista, che tutti chiamarono l’epoca peronista. Successivamente è diventata una figura di spicco dei sindacati, perorando la causa dei diritti civili, dei lavoratori e dei più poveri.
Mummificata come Lenin: la verità dietro la fiction
La serie tv apre una finestra su una pagina molto controversa della vita di Evita. Il corpo senza vita della politica è stato al centro di un vero e proprio thriller politico, evento scatenante del libro e poi della serie tv. La sua morte è finita sotto l’occhio degli storici che, di recente, hanno portato a galla verità su quello che è accaduto negli ultimi giorni di vita della Peròn. Si diceva che, segretamente, si fosse sottoposta a lobotomia come terapia palliativa a causa dei dolori provocati dal cancro. La salma è stata mummificata dalla stessa persona che si è occupata del corpo di Lenin. Evita fu coperta da una bandiera bianca e azzurra e messa in una bara a vetro per essere salutata dal popolo.
Non fu mai sepolta nel mausoleo che lei stessa aveva fatto erigere perché, durante l’insurrezione che ha fatto cadere il governo di Peròn, la sua salma fu trafugata. Solo nel 1974 il corpo tornò in Argentina accolta ancora da tanti sostenitori. L’ex presidente però è morto prima che Evita tornasse a casa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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