Ricorre oggi il World Kiss Day, giornata nata in Gran Bretagna nel 1990 per celebrare uno dei gesti più comuni, ma al tempo stesso foriero di molteplici significati. Perché il bacio che John Lennon dà a Yoko Ono sulla copertina di Rolling Stones è ben diverso dal saluto che si usa tra amici, differente dal bacio che papa Francesco ha riservato a una ragazza malata di cancro, diverso dalla provocazione dissacrante di Madonna labbra a labbra con Britney Spears.
Perché il bacio sarà pure un apostrofo rosa tra le parole "t'amo", o una serie di cento effusioni come quelle che Catullo chiede a Lesbia, ma sicuramente è importante per tante ragioni nell'immaginario collettivo. In letteratura, come in arte, ha ispirato moltissimi autori, che hanno reso un simbolo d'amore e di sensualità questo gesto talvolta quotidiano. E che dire di quelle fiabe, in cui la principessa può essere svegliata solo dalle labbra del suo principe azzurro?
Poi però ci sono anche quei baci che hanno fatto la storia, come quello che si sono scambiati Leonid Breznev e Erich Honecker a suggello della loro intesa, quello tra due giovani tedeschi, uno di Berlino Est e l'altra di Berlino Ovest, nel momento del crollo del Muro. Perché questo tipo di effusione è anche segno di pace, di affetto, di fratellanza tra gli uomini.
Il cinema ha poi reso il bacio, protagonista del World Kiss Day, un'opera d'arte alla portata di tutti.
Si va da quello ritenuto il più sensuale della storia in "Notorius" con Ingrid Bergman e Cary Grant, a quello più indimenticabile tra Vivien Leigh e Clark Gable in "Via col vento", fino a quello nella fontana di Trevi tra Marcello Mastroianni e Anita Ekberg ne "La Dolce Vita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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