È un brivido gelido che corre lungo la schiena, nonostante il gran caldo. Sale la temperatura al Tour e aumentano i casi di Covid che mettono a rischio il proseguo della Grande Boucle e seminano apprensione alla vigilia dei Giochi olimpici di Parigi.
Nelle squadre sono tornate le mascherine e mentre i casi di Covid-19 aumentano, i corridori si sottopongono quotidianamente ai test cercando di limitare i contatti con chi non fa parte dello staff societario: sono tornate in auge le bolle.
In gruppo la paura è tanta, anche perché molti dei corridori impegnati qui tra pochi giorni saranno al via delle Olimpiadi di Parigi e una positività riscontrata adesso, potrebbe mandare all'aria anni di lavoro. Dopo Michael Mørkøv, Juan Ayuso e Tom Pidcock (foto a sinistra), ieri è stata la volta del 24enne belga Maxim Van Gils, il quarto corridore a lasciare ufficialmente il Tour a causa del coronavirus. È probabile che non siano i soli, visto e considerato che ci sono stati altri corridori che hanno lasciato la Grande Boucle per malattia, ma in alcuni casi le squadre non hanno reso noto le ragioni, appellandosi alla privacy e alla tutela dei dati sensibili sulla salute.
I corridori e lo staff dei team del Tour hanno quindi rispolverato le mascherine e da questo fine settimana anche i giornalisti dovranno indossarle sia in zona motorhome che in sala stampa, per chi non le avesse, ci pensa l'organizzazione.
«Il Covid circola nel gruppo e sicuramente girerà anche in montagna tra i tifosi ha spiegato ieri la maglia gialla Tadej Pogacar (foto a destra)-. Speriamo di essere risparmiato: l'avevo avuto prima del Tour ed è stato abbastanza leggero, ma se qualcuno ha la febbre ovviamente è giusto che si fermi».
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