Londra Non ha avuto bisogno né di una rimonta epica né di un gol nei minuti di recupero l'Arsenal per approdare alla finale di Europa League, terzo club inglese finalista di questa stagione europea.
Il predominio calcistico di Sua maestà, dopo gli exploit di Liverpool e Tottenham in Champions, trova conferma anche nella competizione meno nobile. Forte del successo dell'andata la squadra di Emery ha gestito il ritorno in tutta tranquillità grazie alla qualità dei suoi attaccanti. L'illusione del Valencia dura appena sette minuti, il tempo necessario all'Arsenal per pareggiare l'iniziale vantaggio spagnolo firmato da Gameiro. Immediata la reazione dei Gunners, che ristabiliscono subito l'equilibrio grazie allo squillo di Aubameyang. Ad inizio ripresa ecco la rete che pesa come un macigno sull'esito della semifinale. È Lacazette, già autore di una doppietta nella gara d'andata, a mettere il sigillo sulla qualificazione. Il Valencia ha un sussulto con il solito Gameiro, ma è ancora Aubameyang, in rete due volte, a rendere trionfale la trasferta dei Gunners in Spagna. Emery, già tre volte vincitore in Europa League alla guida del Siviglia, tra 20 giorni avrà l'occasione per riscattare una stagione - almeno a livello domestico - incompiuta, fuori dai primi quattro posti della Premier League. Per l'Arsenal, viceversa, dopo tre finali europee perse (Coppa delle Coppe '95, Coppa Uefa 2000, Champions League '06), arriva una nuova opportunità di riscatto, per arricchire un palmares europeo fin qui modesto, che conta una sola Coppa delle Coppe ('94).
Chelsea e Eintracht Francoforte si giocano ai rigori il secondo pass per la finale di Baku. Solito Chelsea allo Stamford Bridge, qualche sprazzo di luce ma anche molte troppe ombre nella prestazione degli uomini di Sarri. Che faticano - come d'altronde dall'inizio dell'anno - ad esprimere il proprio calcio per tutta la durata della partita.
Il gol alla mezz'ora di Loftus-Cheek, in campo al posto dell'infortunato Kanté, illude i Blues che sperano in una qualificazione in discesa. Ma il ritorno dell'Eintracht nel secondo tempo è addirittura furente, premiato dalla decima rete europea di Jovic. I rigori premiano però la squadra di Londra.
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