
Atalanta-Inter deciderà qualcosa solo se vincesse Inzaghi, perché sarebbe l'uscita di Gasperini dalla corsa scudetto. Ogni altro risultato sarebbe rimediabile per tutti, anche se il mese che aspetta l'Inter (9 partite in 4 settimane, e che partite) è di quelli che suggerirebbero di farlo con un po' di margine in classifica. Di fronte i due migliori attacchi del campionato (63 gol ciascuno) con la sfida nella sfida tra il capocannoniere uscente Lautaro (l'anno scorso 24 gol, ora solo 10) e quello prossimo a succedergli Retegui (già 22 gol, e chissà quanti saranno fra 10 partite). Per l'Atalanta il beneagurante precedente delle ultime due stagioni, ricordando come la squadra campione abbia sempre avuto l'attaccante migliore (26 gol Osimhen, nello scudetto 2023).
«Noi e l'Atalanta giochiamo un calcio moderno e offensivo», l'appunto orgoglioso di Inzaghi alla viglia. Gasperini resta invece in silenzio, forse perché i precedenti non incitano a parlare: la sua Atalanta ha battuto l'Inter per l'ultima volta nel novembre del 2018, poi nelle successive 14 partite, 5 volte ha pareggiato e 9 ha perso. E Inzaghi, addirittura, l'ha sempre battuto nelle ultime 7 volte in cui si sono sfidati, un record negativo più grande persino di quello di Pioli, fermatosi a 6 sconfitte nei derby, prima di riparare nel campionato saudita. Quest'anno l'Inter ha vinto 4-0 in campionato ad agosto («erano in piena emergenza», riconosce Inzaghi) e poi nella semifinale invernale di Riad, con l'Atalanta quasi bis, ma lì per le scelte di Gasperini, che non vedeva l'ora di tornare a Zingonia. A proposito, ieri il centro sportivo dei bergamaschi ha subìto l'invasione pacifica dei tifosi, che credono nel sogno e non lo nascondono.
Nei numeri, Atalanta è tanto attacco, ma altrettanta difesa (26 gol subìti, 1 in meno dell'Inter): da 5 partite non prende gol, il problema è che pur avendone segnati una valanga nelle ultime trasferte (14 in 3 partite) ne ha fatti nel frattempo molti meno in casa, dove non vince dal 22 dicembre (contro l'Empoli), poi ha pareggiato con la Juventus, perso col Napoli e di nuovo pareggiato con Torino, Cagliari e Venezia, ce n'è abbastanza per perdersi nei rimpianti delle occasioni sciupate.
Gasp deve solo decidere come completare il tridente offensivo, chi mettere cioè a fianco o dietro Retegui e Lookman (13 gol, come Thuram), al posto dell'infortuna Cudrado, che aveva cominciato a Torino contro la Juventus.
Dal ventaglio di possibilità, fra CDK e Pasalic, Samardzic e Maldini e Brescianini si capisce quale sia la forza dell'organico atalantino, da cui Spalletti ha appena pescato un nuovo azzurro, il 22enne, cresciuto in casa, Matteo Ruggeri. Per Inzaghi, formazione (quasi) titolare con l'unico dubbio Pavard-Bisseck e Augusto a sinistra, dove mancherà Dimarco, che almeno salta la Nazionale e può preparare alla Pinetina l'aprile infuocato.
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