Uno spot particolarmente riuscito, guarda caso di pneumatici, ci ha insegnato che La potenza è nulla senza controllo. Ne sa qualcosa Juan Martin, che nel GP del Qatar ha cercato invano di spingere al limite una Ducati imbizzarrita, riuscendo a fatica a portarla al traguardo in preda alla frustrazione, peraltro lecita, per un decimo posto figlio di una gomma da masticare (amaro). Si aspettava di rosicchiare qualche pnticino a Bagnaia in vista della sfida decisiva di Valencia e invece ha visto salire il suo ritardo da 7 a 21 punti. Tanti, probabilmente troppi. La matematica non lo condanna ma la logica sì, perché il suo avversario non sarà infallibile (nessuno lo è nell'equilibrio precario della MotoGP), ma estremamente concreto sì, ed è strutturato a sufficienza per gestire un vantaggio in classifica di tutto rispetto.
Il secondo posto alle spalle di uno scatenato Di Giannantonio, nella giornata nera di Martin, ha avuto un sapore dolcissimo. La sfida si è messa meglio di quanto potesse augurarsi anche se la scaramanzia impone prudenza e scongiuri. Non è ancora il momento di festeggiare e peraltro non sembra esserci nemmeno troppa fretta di farlo. Il clima è tiepido, non rovente. Pecco Bagnaia da Torino non ha il potere di scaldare appassionati e non come faceva Valentino Rossi, amico, maestro, compagno di allenamenti, consigliere prezioso e chi più ne ha più ne metta, ma al tempo stesso scomodissimo termine di paragone. Come Vale ne nasce uno ogni trent'anni, è solito sottolineare Giacomo Agostini, il campionissimo, quando gli chiedono se vede all'orizzonte un pilota che possa riscuotere il suo successo planetario. Il paragone con Rossi è scomodo persino per Marc Marquez, una collezione di vittorie e titoli ancora da completare, la capacità di ridisegnare la guida delle MotoGP e la vocazione a non arrendersi neppure all'evidenza.
Bagnaia non ci si mette neanche, con Valentino. Lo ringrazia per l'aiuto e la fiducia che gli ha dato in passato e per la vicinanza che gli manifesta nel presente. Punto e a capo. A prendere il suo posto nel cuore degli appassionati non ci pensa neanche, sa di essere un pilota veloce, corretto, capace di gestire gare e campionato, in una parola sola vincente, così come sa di non essere personaggio quanto Valentino e fa bene a non forzarsi, a snaturarsi, a cercare un colpo di teatro che non è nel suo DNA.
Pecco Bagnaia è il miglior pilota della Ducati, nella 2023 come nel 2022. Quest'anno Martin gli ha reso la vita difficile, lo ha messo alle corde, senza riuscire però a fargli perdere il controllo.
Ha sbandato ma si è sempre ripreso, la situazione non gli è mai sfuggita di mano. Non è un trascinatore di folle, ma un professionista serio che sa il fatto suo. E se è vero che la cosa difficile non è vincere il titolo, ma difenderlo, lui ha fatto vedere di saperlo fare.
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