Da Berlino 1936 a Videla e Arabia '34

Lo sport per rifarsi l'immagine: i Giochi, Argentina '78 e, ora, i Mondiali a Riad

Da Berlino 1936 a Videla e Arabia '34
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Ricordate le polemiche sui mondiali assegnati al Qatar? Nulla in confronto a quanto si scriverà nei prossimi undici anni dopo che l'Arabia Saudita ha di fatto ottenuto l'organizzazione della kermesse iridata del 2034. L'Australia si è ritirata dai giochi, schiudendo le porte al principe saudita Mohammed bin Salman, che dopo aver allestito la lega delle stelle, porta nel salotto di casa anche il torneo più prestigioso del calcio. La notizia ha creato polemiche legate allo sport-washing, ovvero rendere moderna la propria immagine e far distogliere lo sguardo dalla pessima situazione dei diritti umani. Sembra una novità degli ultimi tempi, ma qualcosa del genere accadde già alle Olimpiadi di Berlino del 1936, come nel mundial di Videla in Argentina nel 1978.

Qualcuno storce il naso all'idea che nel giro di appena 12 anni la Coppa del Mondo possa tornare nei Paesi arabi, dove si giocherà di nuovo in inverno. «Mi sembra una forzatura, ma i tempi sono cambiati», dice Dino Zoff. Per il ministro dello Sport Abodi invece il torneo «può essere uno strumento per velocizzare i processi di democratizzazione». Di parere opposto Wenzel Michalski, in rappresentanza di Human Rights Watch, che parla di «situazione peggiore dei diritti umani rispetto al Qatar». Nelle sue linee guida, la Fifa chiede invece a bin Salman «impegni espliciti a favore della sostenibilità, dei diritti umani, degli appalti sostenibili e dell'azione per il clima».

Detto questo è corretto parlare anche della questione Arabia in termini sportivi, l'altra faccia di una medaglia più accettabile. L'illimitata disponibilità economica consentirà ai sauditi di poter disporre di stadi all'avanguardia. Era del resto già accaduto in Qatar, con una differenza sostanziale: mentre il minuscolo emirato ha dovuto costruire stadi e centri abitati (oltre alla capitale Doha c'erano solo villaggi), l'Arabia Saudita ha già individuato in Riyadh, Jeddah, Mecca, Abha, Medina e Buraidah le sei città che ospiteranno il torneo.

Prove generali si svolgeranno in occasione della Coppa d'Asia del 2027. «Nelle prossime tre edizioni, cinque continenti e dieci Paesi coinvolti nell'organizzazione delle partite del torneo: questo rende il calcio davvero globale, unisce come nient'altro», così il presidente Fifa Infantino.

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