Berrettini va avanti, Seppi ko: niente derby agli ottavi

Matteo fatica con Ivashka e vince al quinto, Andreas battuto da Otte. Esplode la stella Alcaraz

Berrettini va avanti, Seppi ko: niente derby agli ottavi

Dice Rafael Nadal che il tennis è uno sport in cui ti trovi mille volte indietro, «ma l'importante è non avere mai paura». Ci vuole fiato, talento e soprattutto testa, che poi l'elemento che fa andare di là la pallina. Alla vigilia dell'ennesimo giorno degli italiani, il tema è andato in scena a New York in una serata a due facce: Naomi Osaka che perde una partita già vinta (era avanti 7-5, 6-5 e servizio) contro la semisconosciuta Leylah Fernandez, il 18enne talento spagnolo Alcaraz che batte al quinto Tsitsipas confermando la fama di predestinato. La giapponese poi si arrende ai demoni della mente annunciando una pausa dal tennis («quando vinco non sono felice, quando perdo ho l'ansia»), il giovane Carlos invece commenta fiero: «Non so neanche come ho fatto. Il mio gioco? Come quello di Federer».

Insomma: non è solo questione di come colpire la palla, è quello che riesci a mettere in più che fa la differenza. Per esempio, poi, ecco ieri i nostri al terzo turno: Berrettini da favorito, Seppi quasi da miracolato (con Sinner in campo nella nostra serata). Ecco: anche in questo caso i primi due si sono ritrovati indietro, con Matteo che ha dovuto recuperare il primo set a Ivashka e Andreas addirittura due sotto contro Otte. In casi come questo dunque, torna buono il consiglio di Rafa: si deve usare la testa. E i nostri l'hanno fatto, con esito però purtroppo diverso.

Berrettini infatti, dopo essere andato in vantaggio e aver perso però malamente il quarto set, ha riorganizzato i pensieri ed è tornato ad usare le sue armi - servizio e potenza - come sa. Andreas invece si è fermato sulla soglia dell'ennesima impresa: smarrendosi per stanchezza quando al rimonta sembrava possibile. E fallendo, a 37 anni, l'assalto al suo Piccolo Slam personale. Ovvero essere il secondo italiano ad arrivare agli ottavi di finale in tutti i quattro gli Slam. L'altro è appunto Matteo, che resta per il momento l'unico.

Niente derby dunque, perché i due si sarebbero potuti incontrare al turno successivo. E così invece ecco che Berrettini (che alla fine ha vinto 6-7, 6-2, 6-4, 2-6. 6-3) si troverà appunto il 28enne tedesco Otte, il giustiziere di Andreas (6-3, 6-4, 2-6, 7-5), numero 144 al mondo mai arrivato fin lassù.

Va da sè che partirà da (stra)favorito, anche se per ora il suo Us Open è andato un po' a fasi alterne.

Se dovesse confermare il pronostico, ai quarti potrebbe poi trovare Djokovic, nella rivincita della finale di Wimbledon. E anche in quel caso, bisognerà non perdere la testa.

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