Blatter ce l'ha fatta e nonostante lo scandalo che ha investito la Fifa è stato rieletto, per la quinta volta, al vertice del calcio mondiale. Eppure il ciclone dell'inchiesta non si placa. Come riferisce il New York Times Richard Weber, responsabile delle indagini penali dell'Internal revenue service (Irs), l'agenzia americana del fisco, si è detto "abbastanza convinto" che ci saranno nuove incriminazioni nell'ambito dell'inchiesta penale di corruzione nella Fifa. Per ovvie ragioni Weber non ha fatto nomi e non si sa, quindi, se tra questi possa esservi anche Blatter.
Weber fa sapere che non c'è mai stata una precisa decisione di indagare sul mondo del calcio: "Noi volevamo perseguire la corruzione". E spiega che "il caso è iniziato come una questione di tasse contro l'alto dirigente del calcio Usa, Chuck Blazer". Ovviamente, trovando riscontri, l'inchiesta si è allargata e ora il coinvolgimento dell'Irs non riguarda più solo l'aspetto delle tasse: "Quando veniamo coinvolti in un caso di corruzione internazionale come questo - spiega Weber -noi utilizziamo il nostro expertise finanziario per seguire i soldi".
Blatter medita vendetta
All'indomani della riconferma lui comincia a togliersi qualche sassolino. In un’intervista alla tv svizzera si è detto "sconvolto" dal modo in cui la magistratura americana ha preso di mira il mondo del calcio e ha denunciato la campagna di "odio" dei vertici del calcio europeo. "Si tratta di un odio che non proviene solo da una persona dell'Uefa, arriva dall’organizzazione stessa che non riesce a capire che nel 1998 io sono diventato presidente". Blatter non ha risparmiato il presidente dell'Uefa, Michel Platini, che appena scoppiato lo scandalo, con gli arresti a Zurigo dei dirigenti della Fifa, aveva chiesto le dimissioni del presidente. Alla domanda se mai perdonerà Platini, ha risposto in questo modo: "Io perdono tutti, ma non dimentico".
E in questa frase si può leggere cosa accadrà da qui in avanti, con l'Europa che rischia di subire qualche ritorsione. La rabbia di Blatter si indirizza anche contro gli Stati Uniti. Il presidente della Fifa ha parlato di "due segni che non ingannano": il primo che "Usa si erano candidati per il Mondiale 2022 ed hanno perso". Il secondo segno è che gli Usa "sono il principale sponsor internazionale dei regnanti di Giordania e dunque di quello che era il mio sfidante, Ali Hussein". Quest'ultimo si è ritirato dalla corsa dopo il primo voto, quando ha preso 73 voti contro i 133 di Blatter (solo sei meno della maggioranza qualificata, su un totale di 209 delegati).
"Riporteremo la Fifa in acque meno agitate"
Nella conferenza stampa indetta il giorno dopo la rielezione Blatter gonfia il petto di orgoglio: "Sono contento di essere stato scelto per un altro mandato di 4 anni per condurre la Fifa. Nonostante le perturbazioni, 133 Federazioni nazionali mi hanno dato la loro fiducia, non solo per sviluppare il gioco del calcio ma anche per cercare di risolvere i problemi. Mi sono preso le mie responsabilità, ho condiviso anche quelle dell’Esecutivo perché anche l’organo di governo della Fifa deve prendersele. E prometto che a cominciare già da oggi o comunque dalla prossima settimana ci metteremo al lavoro per fare dei passi avanti e riportare la nostra nave in acque meno perturbate, per condurre la Fifa in una situazione di calma e gioia, per avere una Fifa robusta e bella". "Possono fare tutte le indagini che vogliono - dice ostentando sicurezza - non sono assolutamente preoccupato". E rispondendo a una domanda su un suo possibile arresto ha detto: "Perché mai dovrei essere arrestato?". E ancora: "Non entro nel dettaglio delle accuse, c’è un’indagine in corso, lasciamo che l’indagine venga svolta e allora se ne potrà riparlare. Posso dire che io non ho 10 milioni di dollari". Blatter rivela poi un particolare inquietante: "Tre giornalisti americani erano presenti durante il blitz della polizia all’alba nell’hotel dove erano i dirigenti dela Fifa".
I timori europei su una penalizzazione (in termini di posti) ai prossimi Mondiali sono svaniti nel nulla. Non ci sarà alcuna modifica nella ripartizione tra i continenti delle squadre che parteciperanno ai Mondiali 2018 e 2022. L’Europa avra 13 posti, l’Africa 5, il Sudamerica 4,5, l’asia 4,5. il Concacaf, 3,5 e l’Oceania 0,5, mentre i Paesi ospitanti Russia e Qatar si qualificheranno automaticamente rispettivamente per il 2018 e il 2022.
Le sedi dei campionati del mondo di calcio 2018 e 2022, previsti in Russia e in Qatar non cambieranno: "Sono le stesse e sono state accettate da tutti".
Il comitato esecutivo della Fifa ha deciso che per quanto
riguarda la Coppa del mondo del 2026, "in applicazione dell’articolo 80 della Fifa, tutte le associazioni potranno chiedere di ospitare la fase finale del torneo, tranne quelle che hanno partecipato alla candidatura del 2022".
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